Ferdinando Battaglia
- 22/02/2015 01:11:00
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Partiamo dal titolo e già troviamo un primo elemento che ci condurrà allessenza della poesia e fuori della portata della poesia (potrà questa rientrare nella scrittura, ma perderà il pedigree di salvatrice- se la poesia avesse questa capacità in modo esclusivo o elettivo, non si potrebbero spiegare i molti o pochi poeti suicidi: ascoltatore, cui chiediamo di essere lincanto di un nostro tu; e a questo tu portiamo in dote la nostra verità, secondo elemento fondamentale, poiché anche solo intuitivamente sappiamo come siamo cercatori indefessi e a volte involontari della Verità. A seguire troviamo, prima della conclusione - terzo elemento dinteresse -, la superficialità ed inutilità delle apparenze, delle convenzioni, dei vari modi in cui rimaniamo imprigionati; poi, alla fine, lestremo atto di abbandono, la "soluzione" del koan, come direbbero lo zen, e quindi il satori; accoglimi come sono e, se mi accoglierai, in quanto mio "tu", mi salverai dalloblio, dalla spersonalizzazione, dal gelo della solitudine di un mancato riconoscimento, mi aiuterai a ritrovarmi, a comprendermi, a scoprirmi. Questo non può farlo da sola la poesia, non lo farebbe comunque soltanto la poesia, questo lo fa la relazione. linterconnessione tra soggetti o tra soggetto e oggetto, in quanto questultimo riflette limmagine del soggetto conoscente.
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