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Commenti al testo di Amina Narimi
La soglia sempre umida del cuore
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Amina Narimi
- 06/03/2015 20:09:00
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Sono così felice di trovarvi qui, a casa nel bosco per strada .. siete la mia famiglia posso toccarvi le mani, sentirmi baciare la fronte.. grazie Un salto in braccio!
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il buon ladrone
- 06/03/2015 19:57:00
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Non si può non ritornare a leggerti. Furtivo, come un ladro di bellezza...
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Franca Alaimo
- 05/03/2015 17:53:00
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Chi più di me può comprendere la "trama" di questa poesia, il suo scaturire da un fatto/detto ( ciò che è stato detto è un fatto) che ti ha dato pena? Ma questa prima parte è dedicata a noi due... La poesia di Amina, in ultima analisi, secondo quel percorso vivissimo di immagini e metafore che le è proprio, racconta la differenza fra un poetare disordnato come una poltiglia senza senso rimestata in un pentolone, e un poetare, come lo è il suo, che avanza per successive percezioni sensoriali e spirituali che giungono ad una sintesi armoniosa. Amina, in sostanza, spiega come nasce la sua poesia. Come scrive Carlo Rovelli, "le immagini che ci costruiamo delluniverso vivono dentro di noi, nello spazio dei nostri pensieri". E questo incontro che Amina celebra nella sua poesia, dove infine i pensieri dolorosi, facendosi immagini dentro le immagini della natura, si schiarano verso la gioia.
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Piergiorgio
- 05/03/2015 16:34:00
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Non credo che esista una scrittura autenticamente inautentica [scusatemi il bisticcio di parole]. Spesso la critica lo è, la lettura nella sua incapacità di tradurre le parole in segnali, i costrutti verbali in colori o pura emozione. «La soglia è sempre umida nel cuore» [suggestivo e musicale endecasillabo] dice tutto di sé lasciando spazi visuali inusitati, proiettandoci nelle quattro mura di un’interiorità profondamente complessa e inattingibile. Leggendo Amina, a volte ho come l’impressione di assistere alla rappresentazione di una forma d’arte di cui non conosco nulla, ma di cui è davvero impossibile non distinguere l’evidenza di un singolare tracciato espressivo, l’aderenza a un percorso immaginativo articolatissimo, sedimentato in una tetragona esperienza di vita. Miriadi sono le suggestioni alla lettura di questo testo [com’è riduttivo il termine! dovrei dire “canzone dell’anima”, visto che è l’anagramma di Amina] ma, nella vicenda delle letture [chissà perché per leggere ho bisogno di vedere le parole scritte sulla carta, lo schermo del computer il più delle volte mente alla comprensione profonda] si è materializzato il suono, nonché le parole di una canzone…perché la poesia vive anche di suoni, di voci, risonanze, armonici, riverberi, timbri… https://www.youtube.com/watch?v=qobpXm5VeE0
un caro saluto…oltre la soglia
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quattrostraccisullapelle
- 05/03/2015 13:46:00
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Potremmo ritenere inautentica la tua ispirazione e quindi "volgare" la tua scrittura? Non credo: tu ti ci laceri la pelle e ne cammini i sentieri a piedi nudi, percorrendola come una traccia sonora di un orecchio "sacro", percepente suoni dove altri non odono che rumore o silenzi. Si diventa tuoi lettori innamorati non per unapologia senza verità, o almeno non tutti solo per un "pregiudizio" d’amore alla tua poetica (certo, senza amore, minore ne è il "sentire") ma i loro commenti trovano la loro propria origine in una lettura divenuta esperienza. Credo che non si comprenda fino in fondo il tuo poetare, senza conoscere il mondo tuo interiore, senza averne intuite le ricchezze, la trama di gioie e dolori che ne hanno intessuta l’anima, il rivestimento dipinto attingendo colori nel sangue, stillato di un’anima che non può non sentire la vita, il mondo, la terra, gli alberi, gli altri, la complementarietà femminile-maschile. Possiamo disquisire sulle visioni che una critica letteraria può produrre a contatto con i tuoi testi ma, a mio modesto parere, sarebbe un grave errore non adottare per il tuo universo poetico un altro paradigma, altre categorie esegetiche. Non credo di trovarmi di fronte ad un "falso", ad un atteggiamento di posa, ad un’ostentazione del talento, no: credo di ammirare una bellezza di variegate forme, di miriadi luminose sonorità e si potrebbe continuare ancora a lungo, ma tu sei degna di una migliore mente, di una pregevole cultura, di una competenza specifica o addirittura di una genialità di lettura innovativa; quindi, come potrei allora ancora continuare io? Sono soloquattrostraccisullapelle...
SempreMiaInsuperabilePoetessa
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frabon
- 05/03/2015 10:36:00
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Dove noi vediamo un pentolone Amina vede "cose che noi umani neanche possiamo immaginare". Una cintura di Orione lunghissima di stelle, e ogni tre stella un chiarore nero che inghiotte tutti i dolori. E anche oltre, per qualcosa che rimane. Il suono dell universo
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Lorenzo Mullon
- 05/03/2015 09:00:00
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gli orchi non riescono a vedere lorgasmo della legna dentro il fuoco ma solo alberi da abbattere
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Sara Cristofori
- 05/03/2015 08:55:00
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cè qualcosa di drammatico in questa tua, ma non mi fermo a sezionarla, mi basta la musica che emana...
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Laura Costantini
- 05/03/2015 08:44:00
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Aiutooo! "qui" si scrive senza accento mannaggia! Io lo metto perché così mi sembra di sbattere il piede per terra!
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Laura Costantini
- 05/03/2015 08:41:00
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Amina....! Una scrittura in trance che manda in trance!(per questo quasi 100 letture e 0 commenti: tutti dondolano vagando come sonnambuli in unaltra dimensione). Anchio nonostante razionalmente vorrei sottolineare certe espressioni che mi hanno particolarmente colpita e chiederti di altre che mi sono rimaste oscure, voglio restare ancora un po quì, se permetti... dove mi hai portato tu...
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