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Commenti al testo di Federico Zucchi
Il magnifico nesso
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Cristina Bizzarri
- 21/05/2015 00:44:00
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Non fa sconti a nessuno questa poesia, non a chi fa una violenza atrocemente evidente, non a chi fa una violenza altrettanto atroce ma lo fa subdolamente: noi tutti. A meno che non lasciamo consapevolmente spazio al sorgere di altro, di inauditamente altro. E questa è la luce e la gloria del nesso che ci sottende tutti e, per ora, ci oltrepassa. E tutto è attesa, paradossalmente anche lorrore che tuttavia non dobbiamo smettere di combattere, e la poesia è unarma che non ferisce, o, se lo fa, è per sanare. Bella scrittura!
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Franca Alaimo
- 20/05/2015 23:05:00
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prima bisogna liberarsi dai nodi falsi che ci tengono avvinti. Non basta essere buoni, anche se esserlo è bello ed ammirevole. Bisogna che cambi il modo di concepire le cose, ma proprio tutte, tutte le cose. In questa poesia Federico Zucchi esercita la sua scrittura su due registri lessicali diversi e ci riesce bene, specie quando elenca le ragioni della speranza, forse perché lidealismo e la tenerezza gli sono più confacenti.
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Laura Costantini
- 20/05/2015 23:02:00
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Un grande invito alla fratellanza "spostando più al centro questa schiva speranza" in un periodo in cui le religioni si fanno minaccia luna per laltra e dividono gli uomini in razze religiose! Ti rivolgi indifferentemente a tutti, tutti quelli hanno "salvato qualcosa di chiaro", ad estendere il loro canto e a rimboccare la covata di luce, certamente con questa poesia, almeno tu ci stai provando, la riuscita dipende anche dagli altri. Complimenti per lo stile e il contenuto!
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Lorenzo Mullon
- 20/05/2015 21:26:00
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caspita che invettiva! il nesso non fa comodo a nessuno perché la nostra società è costruita per dare ad alcuni un vantaggio sugli altri un enorme vantaggio e tutto è strutturato su questo: cultura religione politica economia
ovviamente la maschera pubblica è diversa, mica si può dire la verità e allora ipocrisia a gogò
durerà in eterno? di sicuro non è stato così in passato un passato nemmeno troppo remoto 5.000 anni fa, 140 generazioni prima di noi, addirittura non esistevano armi di offesa, non cerano militari eppure si costruivano città di ben 10.000/15.000 abitanti, con una economia persino ricca ma ben distribuita, non come adesso questo dagli studi dellarcheologa Marija Gimbutas, chiedo scusa se la ricordo sempre, ma quasi nessuno sa della sua esistenza, chissà come mai . . .
e la scienza era sviluppatissima, si sapeva dellesistenza persino delle stelle doppie e della presenza di unaltra luna della terra, scoperta dalla nostra scienza solo recentissimamente
e poi? sono arrivati popoli guerrieri, con un "Dio" unico che pretendeva sempre di avere ragione etc. etc.
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