Nando
- 05/12/2015 10:30:00
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Credo che in ciò vi sia il valore della libertà, quello stesso valore che ad altri rinfacciamo di non avere o non concedere, poiché nessuna autorità esterna mi sembra abbia imposto un veto, ma noi stessi abbiamo scelto di fare o non fare. Semmai il problema si pone come problema di democrazia, quando essa include od esclude da spazi esistenziali di condivisione, e qui non vi sono in gioco solo le radici culturali o religiose (lo iato osceno che si è visto in tv tra il dire ed il fare - e non nel senso legittimo di una fragilità di coerenza mai oscena, ma proprio nella separazione tra due espressioni di pensiero di una schizofrenia culturale e politica, che rendono il religioso un simulacro e "cavallo di Troia" per ulteriori discriminazioni), ma la conservazione o restituzione della dignità umana ad ogni soggetto che condividesse quegli stessi spazi subendone qualsivoglia escusione che offendesse quella dignità.
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