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Commenti al testo di Roberto Maggiani
Elogio dei bambini

Sei nella sezione Commenti
 

 Roberto Maggiani - 23/12/2015 22:59:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Grazie care amiche e cari amici per i vostri sentiti commenti a questo testo. Rinnovo il mio augurio di buon Natale all’avvicinarsi del giorno. Un abbraccio a tutti.

 Amina Narimi - 23/12/2015 17:44:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

solo un "bambinissimo" ha potuto scrivere questa poesia, disegnando un cerchio per terra come fosse una mano che chiede: rimani

Auguri Roberto! Buon Natale

 annamaria ferramosca - 23/12/2015 16:09:00 [ leggi altri commenti di annamaria ferramosca » ]

poesia toccante, densissima, così necessaria in questi tempi aridi.
solo stare a guardare i bambini, come essi ci si avvicinano senza timore, come ci guardano e interrogano, assorbire la loro innocenza, le loro domande essenziali, cui non sappiamo rispondere...
tutto questo dovrebbe essere per gli adulti un esercizio quotidiano di sublime saggezza. per riflettere su quanto sia diabolica la volontà di uccidere con i civili anche i bambini, e con essi il bambino che è negli adulti sepolto, ultima umana traccia di speranza. grazie,Roberto,
annamaria ferramosca

 Emanuele Di Marco - 23/12/2015 12:22:00 [ leggi altri commenti di Emanuele Di Marco » ]

bellissima e vera!
grazie di cuore di questo bel dono.

 Maria Grazia Cabras - 23/12/2015 06:44:00 [ leggi altri commenti di Maria Grazia Cabras » ]

Caro Roberto,

ti ringrazio di cuore e mi unisco a te in questo “Elogio dei bambini”

Auguri, i più sentiti, anche a Giuliano, alla Redazione, agli Amici de “La Recherche” e, naturalmente, ai Bambini cantori / creatori di mondi,

Maria Grazia

 Fiammetta Lucattini - 21/12/2015 09:42:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]

E’ solo per i bambini ma anche per coloro che si fanno ogni giorno bambini per portare soccorso sorridendo ai tanti dolori del mondo.
L’augurio a te e a tutti i poeti de La Recherche è di fare un po’ più i bambini per rendere l’esistenza sopportabile.

 Laura Turra - 21/12/2015 09:17:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Cosa hanno visto i pastori, quel primo Natale? Non c’erano segni di distinzione sul luogo, la stella non era ancora apparsa, non c’erano usceri alla porta né frecce direzionali. Sono andati cercando quel che gli angeli avevano detto loro: "troverete un bimbo appena nato, là in una mangiatoia". E questo è quello che videro: solo un bambino.
Niente di più inerme e di più piccolo. Dio ha affidato la sua onnipotenza salvifica, la sua misericordia per il mondo a quell’inermità. E noi che per natura siamo continuamente tentati di scegliere strade diverse che immaginiamo sempre più efficaci, abbiamo molto da imparare (e da sperare) dal metodo che Dio ha scelto per rivelarsi. Un caro augurio a te e a tutti gli amici de LaRecherche.

 Franca Alaimo - 21/12/2015 00:47:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Bella, tenera e toccante, questa poesia di Roberto mette in luce una verità profonda: Dio non poteva che mostrarsi bambino agli uomini perché in Lui vedessero la grazia perduta, la bellezza incontaminata. Il bambino è una creatura che a poco a che fare con il mondo degli adulti: sono quest’ultimi a guastarlo poco a poco, facendogli dimenticare da dove è venuto. La Bellezza è terribile - dice Rilke.

 Luciana Riommi - 20/12/2015 22:51:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi » ]

Grazie Roberto. Cari auguri anche a te!

 Emanuele Marcuccio - 20/12/2015 15:46:00 [ leggi altri commenti di Emanuele Marcuccio » ]

Una poesia che, nella sua semplicità, ben esprime l’immensa meraviglia del Natale, di Dio che si fa neonato.
Tanti auguri di un sereno Natale, grazie! «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (Giovanni 6,68)

 Roberto Maggiani - 20/12/2015 15:36:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Ringrazio tutti coloro che hanno letto o ascoltato questo testo, ricambiando anche gli auguri, in particolare voi che avete qui lasciato il vostro commento, su ognuno mi sono soffermato.
Questa poesia è semplicemente una riflessione scaturita da una esperienza diretta fatta con alcuni bambini di quarta elementare con i quali ho avuto la possibilità di parlare riguardo alla scienza e all’arte, in verità sono stato io a ricevere da loro una conoscenza limpida del mondo vista dai loro occhi puri e positivamente ingenui. C’è tutta una parte della poesia che potrebbe a ragione essere limata, e in altre situazioni l’avrei anche fatto, è la parte in cui si parla di saggezza e autenticità... ma non l’ho fatto perché volevo mettere in evidenza proprio il rapporto tra saggezza e autenticità... sul quale sci sarebbe molto da dire.
C’è un passaggio delle Sacre Scritture in cui si dice che: "quello che è stolto per il mondo, Dio l’ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio l’ha scelto per confondere i forti" (San Paolo ai Corinzi 1,27 - Prima lettera).
Questa frase mi ha, da sempre, colpito. Non vuol certo dire che non doibbiamo studiare, puntare alla sapienza e conoscere... ma certo è che la sapienza non deve diventare pretesto di arroganza.
Certo, Lig E. Norant, Dio non muore bambino... ma non è questo il nocciolo della questione del testo da me proposto... in ogni caso il testo si sofferma sull’inizio dell’esperienza esistenziale e come dopo, nella nostra vita, qualche cosa si guasta... è ovvio che la poesia in sé è assurda...

 Nicola Romano - 20/12/2015 11:44:00 [ leggi altri commenti di Nicola Romano » ]

Questo tuo testo, Roberto, nella sua sintesi racchiude tantissime considerazioni: va sicuramente alla ricerca dell’infanzia perduta, un’infanzia che ripropone il suo archetipo classico della nascita, con l’imminenza del Natale. Inoltre rivela che è sempre in corso una certa indagine divina per questo Dio che "se venne al mondo non lo so" ma che poi riconosci come "onnipotente". Infine è da cogliere la giusta negazione sulla condizione attuale dell’Uomo adulto che non dispensa più saggezza e che viene soppiantato dalla più conveniente e dolce immanenza d’un bambino. Grazie, quindi, ed auguri anche a te.

 francesca luzzio - 20/12/2015 11:21:00 [ leggi altri commenti di francesca luzzio » ]

Bellissima poesia: in essa aleggia la purezza infantile di cui dovrebbe vestirsi l’umanità per rinascere a nuova vita. BUON NATALE!

 Loredana Magazzeni - 20/12/2015 10:46:00 [ leggi altri commenti di Loredana Magazzeni » ]

Concordo con questa poesia che mette l’accento sulla grazia e la spontaneità dei bambini, la loro autenticità aderente alle cose, l’unica qualità che avvicina alla santità e che cercarono persone grandi come Francesco o Pasolini o Ortese: nelle loro azioni, nei loro scritti, c’è questo bisogno di non abbandonare il contatto col mondo basso, animale, con la terra e l’incomprensibile cercando sempre l’invisibile altro e altrove, la speranza e la pace. Grazie Roberto e auguri di cuore anche da me.

 Lig E. Norant - 20/12/2015 09:42:00 [ leggi altri commenti di Lig E. Norant » ]

C’è una grande verità in quel che dici - nella bellezza di forma (senza pretese, hai scritto: appunto raggiunge la propria bellezza perché come l’incondizionata infanzia non ha pretese; ma qui s’aprirebbe un altro discorso) - e ancora un’apparenza di luminarie, che se non sono ad inganno tuttavia deformano la percezione del conoscente verso il conoscendo (non sono affatto sicuro se sia corretto il mio adoperare le forme verbali - pagana ignoranza!) poiché non colgono l’atemporalità di quell’Evento ovvero la sua inclusività cronologica del fatto umano, scindendone l’intrinseca continuità anagrafica nelle apparenze discrete, smarrendo così la visione dell’insieme e del compiuto che solo ne può dare la cifra teologica di lettura. In altre parole: Dio non muore bambino!

 liliana ugolini - 20/12/2015 06:26:00 [ leggi altri commenti di liliana ugolini » ]

Gentile Roberto Maggiani, questa tenera poesia ha spazi di verità.
Grazie e auguri sentiti e intensi in contraccambio

 irene - 19/12/2015 22:59:00 [ leggi altri commenti di irene » ]

poesia delicata e ricca d’amore

 BiancaMannu - 19/12/2015 22:44:00 [ leggi altri commenti di BiancaMannu » ]

Sono stata, felicemente credo, maestra elementare. Dunque capisco e condivido la tenerezza e la delicatezza dei sentimenti espressi in questi versi.
Complimenti e grazie del gentile pensiero. Contraccambio di cuore gli auguri natalizi, benché mi senta tristissima e urtata nei confronti di una società globale che, ricca, opulenta e pasciuta fino tracimare nella più cinica volgarità, sembra del tutto incapace di salvaguardare la vita, la crescita e l’educazione dei suoi piccoli inermi.

 Franco Fabiano - 19/12/2015 20:45:00 [ leggi altri commenti di Franco Fabiano » ]


Caro Roberto,

è commovente leggere questa poesia, pensando alla tenerezza che suscitano i bambini, alla loro innocenza, alle loro anime che incarnano la purezza lontana dalle innumerevoli falsità.
La bellezza di Dio è racchiusa proprio nella scelta di farsi bambino, il più piccolo tra gli uomini ed assumere umilmente la forma terrena più fragile.
Il Suo messaggio è riassumibile nella testimonianza della Buona Novella (Il Vangelo) che narra al mondo la Sua Storia.
Ogni tempo è raggiunto dalle Sue amabili parole, ogni luogo (ora, nel presente) dovrebbe custodirne sapientemente gli insegnamenti di misericordia e bontà.
Ritengo che il messaggio di pace del Cristianesimo dovrebbe estendersi a tutti gli uomini di buona volontà, quale che sia il loro credo, quale che sia il loro pensiero o la loro filosofia.
La Sua parola abbraccia chiunque, nessuno ne è escluso.

Franco Fabiano

 Guglielmo Peralta - 19/12/2015 20:11:00 [ leggi altri commenti di Guglielmo Peralta » ]

Nel tempo della povertà, non potevi scrivere testo migliore per augurare a tutti noi e al mondo il bene della grazia, lo stupore dei bambini! AUGURI A TE E A TUTTA LA REDAZIONE

 Lino Lista - 19/12/2015 19:26:00 [ leggi altri commenti di Lino Lista » ]

E’ quel "non lo so" che (anche) dona una grande grazia al testo, che fa piazza pulita di ogni presunta offesa che il Presepe arrecherebbe ai bimbi di altra confessione religiosa. La bellezza dovrebbe essere apprezzata indipendentemente dal proprio credo e la storia della Natività è bellezza pura, indipendentemente dalla storicità dell’evento. I miei saluti e buon Natale a tutti. Lino

 Giacomo Colosio - 19/12/2015 19:20:00 [ leggi altri commenti di Giacomo Colosio » ]

Bella poesia, convincente anche per un agnostico mcome me. Mi è piaciuta l’idea di fondo della poesia: dare importanza alla vita dei bambini usando come escamotage la scelta di Dio di far nascere Gesù proprio allo stesso modo, o quasi, con il quale nascono tutti i bambini del mondo. Grazie ed auguri a tutti.