Gil
- 12/02/2016 07:42:00
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Mi accosto emozionato a questo profondo respiro di unanima, poiché, conosciuta nellOccidente argomentativo, qui diventerà porta dOriente o scopritrice in uninvenzione linguistica (nulla sinventa, tutto si scopre) della sacralità che abita in noi, che abita noi, che ci costituisce e caratterizza. Lungi dallesprimere un isolamento spirituale "autistico", proprio in virtù dellesteriorità gestualePassa Parola oggi, 12/02/2016:
Avere misericordia gli uni degli altri. qui una " maestra" dello spirito ci conduce allo stupore del riconoscimento che genera uneco fondamentale: tu esisti (Tu, mio Dio esisti, ed esisti come mio "Tu") io esisto; allora linchino diventa segno testimoniale e scelta liberà di adesione, libertà figlia della Necessità. Come la forma breve dellhaiku non comprime né reprime, piuttosto esalta ed espande. E ricomincia la mia emozione.
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Antonio Aiello
- 12/02/2016 00:08:00
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Bella, tu, ma anche tua figlia e tuo marito siete come il sole sulluva e, magari, tutti e tre siete linchino alla tazza di tè!... se ho ben capito...
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