Bruno Di Giuseppe Broccolini
- 01/12/2018 14:33:00
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Linconscio è dubbia certezza, ossimoro ancestrale, che smuove e commuove ogni volta che tange nellintimo quei pochi o tanti neuroni di cui siamo dotati, anzi loro connessi a ramaglie, valenze adeguate. E un continuo fuggire ed andare, andirivieni affascinante per la disperazione e dispersione, dunque costante coazione a ripetere. Laire umano non può che assecondare codesta liquidità difforme e conforma allo stesso tempo, ché perennemente alla ricerca delle proprie libertà nascoste, e che si tratti di un reale ben definito e non nascosto oltre un murato muro, oppure al di qua della rete che ci stringe- Montale docet. Si spera, e di molto, dinfrattarsi fra i lucori appena, appena captati, ma che sfuggono con la velocità del lampo appena dopo il massacro. Così il Nostro indica un qualcosa di nuovo per renderci, forse, più distesi e tranquilli al posto di questo nostro tremolio profondo, viscerale e, quasi, senza speranza.
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