Lig E. Norant
- 26/07/2016 09:40:00
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Forse la Poesia, la promessa addormentata nel bosco, ama addormentarsi in quel luogo (la strega è stata buona, le ha concesso la scelta) di scarto tra il pensato (nel senso di un agglomerato d’idee sentimenti emozioni esperienze) e la lingua vocata ad esprimerne un frammento stellare che riportiamo a Poesia. In Fausto Torre tutto vuole concorrere al bacio ridestante, ma, attenzione, non per amore della Poesia (le è fedele adultero), però è amore della lingua, la sua cenerentola, di cui è appassionato amante; un risveglio che perpetua, quando accade, l’incantesimo della scarpina perduta. E gli basta al Torre, ché sì si addice al poeta, una fugace visione da bagbasciuga, per tessere una rimembranza, bella nellordito dei versi - se del bello non si ha disgiunto il concetto di "vero" linguistico, un enigma della poesia - al lettore creativo, che del tempo è fuggitivo.
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