Klara Rubino
- 26/11/2016 12:17:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
Ola per Nando! Che interpretazione filosofica! ...adoro la filosofia! Nel finale la mia intenzione era diversa, ma sono consapevole della possibilità del senso che vi hai trovato tu. In pratica il complemento oggetto diciamo manca! Lacqua, da cui londa e il male origina riabbraccia l acqua, torna tutta, ma abbraccia anche tutto il resto che torna acqua e nellacqua poiché il male si è infranto. L acqua è l amore, l onda il suo moto...più procede più fa male, ma sempre si rinnova, capace di disgregazione il male e ricondurre a sé!
|
Nando
- 26/11/2016 10:04:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
C’è uno sfasamento dei due piani creato e a loro volta creati creati dal gioco di parole, su cui è incentrata tutto il senso della poesia e, a me pare, questo significato viri verso una metafisica dell’esistenza: L’esperienza e la conoscenza del mare è l’onda, che quindi è prima figlia e poi madre; quindi ecco arrivare l’effetto straniante del gioco di parole, che sorprendendo l’aspettativa di mare con male, in aggiunta all’avverbio di quantità al femminile, ci si sarebbe aspettato il maschile, sembra portare il discorso alla metafisica del male, che si frammenta da unoriginale innocenza, rappresentata dal mare, la cui "materia prima" tutta ne viene permeata (appunto dal male) da quel labbraccio (e non il contrario se anziché "tutta" fosse stato "tutto").
|
Salvatore Pizzo
- 25/11/2016 21:54:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
Sinceramente la trovo travolgente: un maroso di quelli che solo al mare, lasciandosi risucchiare dallonda con sabbia e ghiaie... Ma, nella seconda strofa, è "male"?In tal caso sento la poesia ancor più straniante oltre che bella... Bellissima per quanto risuona possente e sensuale... Un caro saluto...
|