:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 
« torna indietro | leggi il testo | scrivi un commento al testo »

Commenti al testo di Laura Turra
Tu vieni con silenzi dalbe

Sei nella sezione Commenti
 

 Laura Turra - 29/12/2017 11:41:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Giulia, ti sono grata di questo commento davvero gentile. Sono lieta che ti abbia dato belle emozioni. Un abbraccio e un caro augurio per le festività che seguono il Natale.

 Giulia Bellucci - 29/12/2017 11:08:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Ho trovato questo testo fra tanti stamattina, dopo molti giorni d’assenza. Mi sarebbe piaciuto tanto esserne io l’autrice! Chapeau per le tue doti incredibili di far vivere emozioni tanto profonde con la giusta semplicità.

 Laura Turra - 29/12/2017 03:50:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Grazie anche a te, Ivan.

 Ivan Pozzoni - 28/12/2017 23:16:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Questo testo mi ha colpito!

 Laura Turra - 28/12/2017 19:42:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Grazie Alberto per il tuo sempre sensibile ascolto. Ti ringrazio sinceramente.
Ancora un grazie sentito a Nando e a tutti voi che avete voluto leggermi e lasciare le vostre osservazioni, i vostri commenti e apprezzamenti. Tutti vi stringo in un affettuoso abbraccio.

 Alberto Becca - 28/12/2017 18:56:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Ci sono "infiniti" modi o maniere poetiche per (tentare di) descrivere un sentimento, una sensazione, una percezione, una intuizione; ci sono infite maniere (piu’ o meno gradevoli, dal punto d vista tecnico letterario accademico) per unire parole, avverbi, aggettivi, sostantivi ed altro, assemblarle per proporle in cio’ che noi chiamiamo "testo poetico": nel testo in questione ogni frase evidenzia o sottintende importantissimi significati, disegna paesaggi immginifici e crea una "atmosfera" quasi mistica. In sintesi: poesia che va letta e riletta, meditata, ascoltata nel profondo, con il cuore e l’ anima protesa verso quei silenzi (d’ albe) nei quali si scoprono le vere ragioni del vivere

 Ferdinando Battaglia - 28/12/2017 17:08:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Mi perdonerà la comunità larecherchiana se ancora una volta qui voglio intervenire, non certo per confutare legittime tesi ovvero difendere contro quelle la mia, in uno scontro che veda vinti e vincitori: no! ma solo per difendere un sentimento di gratutudine, neppure verso la persona stessa di Laura Turra, quanto nei confronti del dono di cui lei è prezioso "invaso".
Quando si ponesse una questione dell’attualità di un poeta ovvero di un testo poetico, ciò verrebbe a correlarsi non tanto al contenuto quanto al vocabolario con cui si esprimesse quello; na anche qui non vi sarebbe vero problema, quando si trattasse di vocazione e non di mestiere. Voglio dire: dove la voce del poeta risponde ad un’autenticità e profondità sorgiva di scrittura, non vedrei emergere alcun dilemma di attualità del verso,ché la poesie non vive del contingente se non, quando accadente nella circostanza, tendesse per intima propria aspirazione a " morire" nel classico, nella dimensione che traversa ogni tempo dato.

Confidando nella Vostra clemenza verso il mio dire ulteriore

 Laura Turra - 28/12/2017 15:51:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Ciao Loredana, sono felice della tua lettura, ti ringrazio.
Un saluto più che caro e a presto

 Loredana Savelli - 28/12/2017 15:48:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Ambientazioni poetiche per eccellenza, le tue.
Ma la poesia è più sottile di ciò che appare, è interiore.
Un caro saluto.

 Laura Turra - 28/12/2017 15:20:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Rosa, ti ringrazio molto di ciò che hai scritto e ricambio di cuore gli auguri. Un abbraccio

 Rosa Maria Cantatore - 28/12/2017 15:14:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]

sì, forse è vero ciò che dice Leonora- ed è dubbio che prende anche me, ogni volta che scrivo: si dovrebbe andare un po’ più in là del consueto, del nostro consueto modo di esprimerci, scegliere altre vie, innovative, più fresche, più consone forse al tempo che viviamo.
Resta il fatto che ho respirato la purezza dell’alba, nei tuoi versi.
Auguri, Laura.

 Rosa Maria Cantatore - 28/12/2017 15:14:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]

sì, forse è vero ciò che dice Leonora- ed è dubbio che prende anche me, ogni volta che scrivo: si dovrebbe andare un po’ più in là del consueto, del nostro consueto modo di esprimerci, scegliere altre vie, innovative, più fresche, più consone forse al tempo che viviamo.
Resta il fatto che ho respirato la purezza dell’alba, nei tuoi versi.
Auguri, Laura.

 Laura Turra - 28/12/2017 12:39:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Ti ringrazio, Far. A presto

Commento non visualizzabile perché l'utenza del commentatore è stata disabilitata o cancellata.

 Laura Turra - 28/12/2017 08:17:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Sì, è sempre un fatto toccabile, un evento incontrabile, che sconvolge la vita e il cuore dell’uomo, mai un concetto. Caro Nando, non è affatto fuori luogo ciò che scrivi.
E poi tutto è già perdonato. Quando guardo un’alba come quella di oggi, so che tutto è già perdonato.

 Ferdinando Battaglia - 28/12/2017 08:05:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Non credo fosse sbagliato l’indicativo, poiché quella trasparenza è certa, reale ovvero è effettivamente accaduta con me.
Vedi, carissima Laura, la ragione può anche dibattere il tema della fede, appellarsi alla propria scienza, ma l’esperienza dei credenti la precede, il fenomeno le sopravvive; così come accade nell’amore: possiamo spiegarne la chimica, ma solo la poesia ne saprà dire le parole. Non ti appaia fuori luogo il mio sragionare, poiché il tuo dire e dirti in poesia è di per sé già puro e cristallino, non gli è improprio l’indicativo ancorché la tua umiltà e rettitudine sceglie sempre il più esitante e pudico e timido congiuntivo.
Potrai perdonare questo mio dire? Dacché devoto non si sa tacere...

 Laura Turra - 28/12/2017 07:26:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

“... che ... riesca a trasparire”. Lo smartphone è una maledizione per i congiuntivi.

 Laura Turra - 28/12/2017 06:30:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Nando carissimo, grazie per questa vera e propria esegesi del testo. Mi comprendi davvero fino in fondo e sono felice che ciò che cerco di dire in modo limitato e imperfetto, misteriosamente riesce a trasparire.
Tu hai il dono dell’ascolto. Ti abbraccio forte anch’io.

 Laura Turra - 28/12/2017 06:26:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Grazie del consiglio, Leonora. Credo che tutti abbiamo stilemi che ci appartengono più di altri. Un po’ come gli abiti che indossiamo per uscire. Ma, Leonora, in questo testo non c’è proprio nulla da salvare per te?
Un abbraccio

 Ferdinando Battaglia - 28/12/2017 06:12:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

È vertiginoso l’incipit - un musicista ne trarrebbe un attacco prodigioso, potente e meraviglioso, un’eco al Fiat divino -, cui risponde in controcanto il sesto verso: "ma per noi è tempo ancora d’attesa". Allora, se da un lato già nell’Alba vi è il risveglio, l’anima sa che qualcosa pur sempre le manca, è il desiderio d’infinito che la inabita, la spinge a questo cercare i segni d’un destino che non sia però l’inverno, ancorché frastagliato d’albe luminose; sì, ne è consapevole, è consapevole che oltre il limite d’orizzonte freddo e silente, v’è la gestazione d’un ritorno, il risveglio della vita ora " dormiente" - lo sa il cuore -, ma gli occhi della carne annaspano nel buio, hanno fame i sensi umani della tangibilità delle cose, non fu cado che il Risorto invitò Tommaso a mettere il dito nella piaga - però questi non fu mosso dal dubbio ma dalla ste di "toccare" l’Amore e non altro, e tremano ancora se tutto è immobile nel suo mutismo, porgono l’orecchio in ascolto fino a che non udranno "l’ impercettibile germogliare", attendono la profezia. Per questo conforto sogliono chinare il capo, i credenti, sul costato trafitto, per udire il battito d’un destino, che sconfiggerà, ha già sconfitto, un inverno terribile perché " manca la semina della neve", perché "privo di fiori" e perché questo paesaggio di desolazione appare come l’ultima parola e ogni alba che apre al giorno, nell’inverno, solo una pallida e tiepida obiezione.

Come si può non amare la tua Poesia?

Un abbraccio forte

Commento non visualizzabile perché l'utenza del commentatore è stata disabilitata o cancellata.