Laura Turra
- 06/07/2018 09:22:00
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Grazie di cuore, Chanteloup, per il bellissimo commento (ma i tuoi sono sempre straordinari, sono poesie per le poesie), sei abitata dalla Poesia. Un caro abbraccio
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Chanteloup
- 06/07/2018 09:11:00
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Il mistero della carne, dellacqua della vita e noi, granelli di sabbia con la coscienza di pulviscolo. Tra lalba e la notte, il sovrapporsi di veli, possiamo parlare con la nostra anima e attingere al sottile senso delle cose che sfugge, come acqua tra le crepe dellesistenza. Sei una penna speciale.
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Gil
- 04/07/2018 13:43:00
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Una poesia bellissmi, un inno alla nostra carnalità, così tanto amata dallAmore fino al punto di volerla condividere radicalmente, facendosi anchEgli "fango e mistero", riconoscendoci il valore di quel pianto impastato con la sabbia, eppure così prezioso perché alitato dallo Spirito. E quale bellezza tu raggiungi, Laura, con lultima strofa, e quale sublime Verità sveli ai nostri sguardi ore pieni di stupefazione, tu che ci dici, lasciandoci innamorati di tale Bellezza, che tu riverberi in te e nei tuoi versi, quando scrivi, nella forma più alta che può raggiiungere la parola, cioò il verso:
"Come potrei raccontarti della viola selvatica – cresciuta nuova per quei pochi rigagnoli d’acqua scura – quando il cielo sarà cosa leggera, ancora?", poiché quello stesso cielo non disdegna di accogliere il sudore delle nostre fatiche ma anche del nostro amare, ancorché sudore spesso di "acqua scura".
Voli sempre più alta...
Un abbraccio
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