Arcangelo Galante
- 27/04/2020 09:32:00
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Oltre al trascorrere del tempo che, inesorabile, svolge il proprio ruolo, la vita dell’uomo si riempie talvolta d’altro, come il carpe diem del poeta, il quale ha ben saputo osservare il dono, mostratosi davanti agli occhi. Cosicché, sorpreso dalla meravigliosa fioritura dei lillà, sbocciati fuori stagione, l’autore si è apprestato a coglierne un valore fiabesco, quasi fatato, interpretandolo nella forma di un segno bene augurante per allontanare “gli spiriti del male”. E chissà se realmente Madre Natura adoperi simili escamotage per proteggere la bellezza di verdeggianti e piccoli luoghi recintati, chiamati per l’appunto giardini. Opera davvero piacevole a rileggersi. Con cordialità, saluto!
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