Klara Rubino
- 20/10/2018 15:08:00
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Questa poesia è travolgente, evidenzia contraddizioni ad ogni quartina attraverso luso di un lessico molto curato: lemanciparsi in un niente beota; il grigiore dellalba, come la rivolta cieca; speranza e notturno d assenze; il trovare asilo in una plaga; nulla che sporge allirto giorno; ( notevole allitterazione) ed infine domande, che, invece desser proferite,vengono inghiottite. Le contraddizioni ci danno un senso di separazione dal mondo e dellanima, quasi morta, dal corpo scricchiolante,stanco ma intero e vivo.
Tutte queste dissonanze interiori che producono la malattia dellanima sono racchiuse nel verbo "dis-umanare". Proprio questo verbo col suo suffisso peggiorativo "dis" ci fa intuire che ci sarebbe unaltra via, umana, come se lo scoramento e il senso d alienazione descritti fossero la la condizione umana puntuale,la verità attuale, o comunque soggettiva, non la verità assoluta, quella secondo natura.
Questa mia riflessione trova conferma nel verbo "pare" che sostiene lintera strofa: Così morta che il sogno – un segno
dell’umano o simbolo di senso -
non pare aver più germe
o asilo in questa plaga
Ma che cosè questo disumanare?
uomini-criceto in corsa per la dose
dentro un labirinto che
inghiotte la voglia di domande.
La dose, la droga che stordisce e ci priva di dignità. Ne sono state confezionate molte, una per ogni target di riferimento,ed esse sono in continuo aggiornamento, limportante è che continuiamo a girare, anche se a vuoto, anche senza meta, sotto gli occhi di chi ci ha comprato, privandoci del nostro habitat con cui avremmo potuto instaurare un rapporto di scambio, dove avremmo potuto confrontarci, acuendo le nostre facoltà. La gabbia attuale delluomo è ciò che lo isola dai suoi simili e dallambiente naturale. Sono forse tutte quelle nostre comodità ed intrattenimenti virtuali, ma sono anche gabbie mentali o ferite mai guarite.
Di fronte a tanta ricchezza e profondità non posso che ringraziare Bianca Mannu per averci regalato questa poesia!
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