Meth Sambiase
- 10/01/2012 21:18:00
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Dalla terra al cielo, che sacra bellezza in questa lettura! Cè molto di questo viaggio negli eleganti versi di Maura Potì. Il non tempo, forse, unaltra sua caratteristica: lo ferma per rimodellarlo, per dargli la voce in una "tesi e sintesi" che si dissolve in bellezza. E bisognerà procurarsi al più presto il libro!
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Loredana Savelli
- 10/01/2012 19:07:00
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Complimenti allautrice Maura, auguri. Condivisibili le riflessioni che ha espresso nel suo commento: l"ambiente" è importante per la crescita di un poeta, ma certamente poeti si "è", e Maura ha imboccato una bella strada, sembra quella giusta, per rivelarsi tale per sé e per gli altri. Un caro saluto.
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Maura Potì
- 10/01/2012 16:55:00
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Grazie Roberto, trovo la tua lettura ricca di suggerimenti preziosi. La tua recensione, così circostanziata e puntuale, stimola in me il desiderio di una ricerca espressiva orientata verso una maggiore semplicità del linguaggio e forse anche ad un uso più accorto e consapevole delle leggi metriche. Dici bene, non è dato di sapere dalle mie parole quale senso ontologico ci sia dietro questa mia esigenza profonda di scrivere proprio in poesia. Non è dato di saperlo nemmeno a me! Come ho avuto modo di confessare in più occasioni, pur essendo stata una lettrice onnivora, e negli ultimi anni elettivamente impegnata nell’approfondimento di temi spirituali,non mi sarei mai aspettata, nella maturità, di venire "infettata" dal virus della poesia, come lettrice prima, e come scrittrice poi. Forse non l’ho mai detto (e non risuoni come sviolinata), ma nel mio peregrinare tra i siti web dedicati alla letteratura, fatale fu l’incontro con questo sito abitato da penne di altissimo pregio e soprattutto da persone di grande spessore umano. E la scoperta, o la riscoperta, di un mondo ricco di sensazioni e di magiche empatie sostiene ancora oggi il desiderio di approfondire la lettura, sia della poesia classica che di quella contemporanea, senza trascurare i molti scrittori emergenti degni della massima attenzione. Io ringrazio te e tutti coloro che mi hanno seguito in questo percorso, augurandomi di continuare a migliorare sempre, affinché il mio pensiero, veicolato dalla poesia, possa diventare quel “dono di ascolto” del quale sentirmi appagata.
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