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Commenti al testo di Laura Turra
Il vento convoca a lato

Sei nella sezione Commenti
 

 Laura Turra - 06/12/2018 05:24:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Carissimi Frsnca e Salvatore, la generosità dei vostri commenti è magnifica. Per me sempre un vero piacere leggervi. Un carissimo saluto a entrambi

 Salvatore Pizzo - 06/12/2018 00:39:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Che strani questi versi eppur così tristi, propedeutici ad un inverno che non fa sconti da tutti i punti di vista, anche quello sentimentale, al quale concede solo una tenue speranza in chiusa. Strani perchè, invece, finiscono per darmi tutto il caldo conforto dei colori autunnali e di una speranza ch’è seme sotto terra, di lì pronta a fiorire a primavera. Miracolo di una poesia ch’è anzitutto melodiosa anima, mi vien da dire: anima che va ben oltre ogni dolore o stagione, per giungere lì, dove la vita è bella perchè solo amore...
Un inchino e poi un abbraccio.

 Franca Colozzo - 05/12/2018 23:38:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Bella ed essenziale questa tua poesia che eleva il dolore ad un ammasso di foglie autunnali, ad un fiore muto tra le pagine di un libro, alla speranza di una rinascita. Persino l’oro vecchio d’autunno, stemperato sulle foglie, t’appare caro ora che s’avvicina la conclusione del ciclo delle stagioni.
La nostalgia per l’autunno prelude ad un inverno freddo e bigio, oltre il quale sempre la speranza germoglia nell’attesa della primavera. In questo palleggiare di attese nostalgiche s’accende una vivida scintilla di vita. Buona notte

 Laura Turra - 03/12/2018 16:30:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Oh, Alessandra, grazie davvero! Mi fa felice la tua lettura.
Un abbraccio

 Alessandra Ponticelli Conti - 03/12/2018 16:28:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Immensa!
Ciao, Laura, un abbraccio!

 Laura Turra - 03/12/2018 09:41:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Grazie Ferdinando, il tuo apprezzamento è sempre più di quanto meritino i miei versi… ricambio baci e abbracci.

 Laura Turra - 03/12/2018 09:30:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Sì, Giovanni, nostalgia e speranza, oppure se vogliamo, memoria e desiderio. Grazie della tua lettura. Buona giornata

 Ferdinando Giordano - 03/12/2018 09:29:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

Gran talento che va seguito e rubato. Prendo tutto. A bracci e bacci, ti lascio.

 Giovanni Rossato - 03/12/2018 08:58:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]

Nostalgia e speranza, è qui la chiave(credo) per capire questi tuoi versi belli e levigati come una pietra di fiume.
Bravissima

 Laura Turra - 03/12/2018 08:34:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Gil, tu sempre spalanchi finestre che io tengo appena appena socchiuse… Ti ringrazio infinitamente. Mi sei caro.

 Gil - 03/12/2018 06:27:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Perché sono necessarie le nostalgie?
La nostalgia è il nome nuovo della foglia convocata dal tempo per l’ultimo viaggio ovvero quella separazione dal proprio ramo che l’ha veduta rigogliosa fioritura di primavera (non sono un botanico ovvero non ne ho la cultura di base: accettate con pazienza solo l’intento quando non è coerente l’immagine), nome nuovo perché dice, racconta, narra la storia di un vissuto affettivo significativo, un vissuto per cui qualcuno nell’"oggi" del suo tempo ne custodisce memoria e memoria del cuore, ché il libro delle ore è scrigno di preghiera ed esercizio di speranza.
Una bella poesia nello stile della Nostra, tuttavia in questa si affacciano più marcate quelle venatura di tristezza, una tristezza che nasce non solo dai distacchi, di cui il fiore è segno e memoria, è simbolo d’amore che "risolve" il distacco, ma da quel senso dell’inverno, evidentemente metafora della nostra condizione umana, un sentimento reso molto bene dagli ultimo versi ovvero quelli che precedono il finale, per cui, qui si dispiega tutta la preziosità della poetica della Turra, un ",magistero" sapienziale, frutto di vita e pensiero, è oro quella "benevolenza del giallo" (il genio di Laura trova in formulazioni come in questo verso la propria "epifania") che fa dell’autunno l’"ultimo" canto d’una primavera "figlia" e "madre" della speranza che mai sfiorita nell’anima che vive nell’amore, sia in un "oggi" dell’amore sia nella sua memoria viva, custodita e coltivata tra le pagine d’un libro d’ore.

Dev.mo Tuo