:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 
« torna indietro | leggi il testo | scrivi un commento al testo »

Commenti al testo di Stefano Verrengia
Il veliero stanco.

Sei nella sezione Commenti
 

 Stefano Verrengia - 12/12/2018 20:44:00 [ leggi altri commenti di Stefano Verrengia » ]

E’ angosciante trovare una persona che sappia sezionare con un bisturi così affilato i propri componimenti. Grazie Antonio.

 Antonio Terracciano - 12/12/2018 15:58:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

Se il battello di Rimbaud era ubriaco, questo veliero del Verrengia è, più semplicemente e forse più umanamente, stanco: anziché navigare nel tormentato mare della vita, si accontenta di farlo su un modesto foglio bianco, per produrre una poesia. "Ma cos’è una poesia? " , si chiede intimamente il poeta, concludendo sostanzialmente che è spesso un’operazione fallimentare (credo che questo lo pensino, piuttosto paradossalmente, quasi tutti i veri poeti, perché ritengono di essere stati spinti a svolgere quella pur bellissima attività anche dalle difficoltà di vivere una vita intensa, piena, non contagiata dalle sirene della letteratura) . Col suo solito stile, originale quel tanto che basta a non comprometterne la comprensibiltà - almeno da parte dei lettori medi (ocri) come me - , il Verrengia esprime un pensiero penso comune a tanti, e le parole scelte, direi, non possono prestarsi (come invece sostiene una commentatrice) ad alcuna variazione, né, tanto meno, a qualche sia pur dissimulata correzione.

 Stefano Verrengia - 12/12/2018 11:31:00 [ leggi altri commenti di Stefano Verrengia » ]

Ah perfetto, allora non avevo ben compreso. Ti ringrazio del complimento. Diciamo che sono delle "variazioni su tema"; pardon avevo frainteso.

 Klara Rubino - 12/12/2018 11:29:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Non sono consigli!
solo piccole intuizioni o ti piacciono o non ti piacciono; è una dimostrazione di quanto trovi stimolante il tuo stile ed il tuo testo.
Adesso purtroppo non ho più tempo, ma magari ci torno!

 Stefano Verrengia - 12/12/2018 11:21:00 [ leggi altri commenti di Stefano Verrengia » ]

Sincermante Klara non ho compreso molto i tuoi consigli ...

 Klara Rubino - 12/12/2018 10:32:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

:-)

Le ho scritte in maiuscolo...

VELIERO STANCO

Oggi il cielo è terso,
con nuvole bianche 
E gonfie come tette 
di una donna d’inverno. 
È eterno questo violino
che riecheggia come 
le notturne maree,
come le brezze 
fra le bianche azalee?
Cerco la libertà 
In questo mare bianco
Di nome foglio, 
in questo stanco 
veliero dell’immaginazione ...
ma nulla mi placa, infinito!
Infinita fame di tutto:
d’amore, d’odio, di cibo,
di incenso e birra,
di tutto quel che possa
inebriarmi di una dolce
Illusione che sfibri
questo maglione 
Di carne che protegge
i miei organi, il mio cervello,
Il mio cazzo, il mio fegato
E i miei sogni famelici 
di squalo fra le ESPERIDI,
di salici verdi sui cimiteri E OLMI
Che austeri maestri, i versi:
ti insegnano che l’armonia
non serve a nulla 
se non ammazzi nella culla,
come padre snaturato,
una strofa che è una scrofa 
Truccata da parigina. 
Ma oggi il cielo è terso,
con nuvole bianche
e gonfie come tette
di una donna d’inverno. 
È eterno questo oboe 
che rimbomba 
Come un tuono 
LUCE; BOMBA.
Nell’oceano?
Oh penna mia, 
se solo tu sapessi
Disegnare le curvature 
Dello spazio/tempo 
Per farci scivolare
Una biglia che si impiglia
In un piccolo buco 
Che mostri come il bruco
Possa diventar farfalla,
che mostri come balla
il suo tango 
Quel GAGLIARDO di Dio
con il nostro cervello,
QUESTO CRISTALLO
Di poltiglia grigia
Che VENDEREMO ancora,
VENDEREMO fino alla tomba! 
Ma oggi il cielo è terso,
con nuvole bianche 
E grandi come tette
Di una donna d’inverno. 
È eterno questo dolore
Che mi brucia l’anima 
come FOSSE costoletta 
POSTA SULLA griglia,
che s’incaglia 
Come chiglia 
Nei bassi FONDI
Di questi secolo
DELLA BOTTIGLIA?


 Stefano Verrengia - 12/12/2018 10:15:00 [ leggi altri commenti di Stefano Verrengia » ]

Grazie Klara. Certo, esponi quello che ti pare.

 Klara Rubino - 12/12/2018 09:57:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Buongiorno!
Nel tuo stile di scrittura rivedo un po’ il mio...mi fa piacere perché mi piace il tuo stile di scrittura e mi dà molti stimoli creativi! ( sarà per sintonia appunto)
Anche se le mie poesie sono lunghe circa 1/3 di questa tua.
Avrei infatti qualche idea, ideina, ideuccia, non so però se è il caso di esporle, posso?
Poesia comunque apprezzatissima.