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Commenti al testo di Klara Rubino
Altri figli
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Klara Rubino
- 27/01/2019 17:26:00
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Carissimi Dalvatore, Maria e Giovanni ho voglia di ricordare in questo momento il testo della canzone di Bob Dylan
Blowin in the wind
Di Bob Dylan
Testo della canzone (lingua originale)
Blowin in the wind
How many roads must a man walk down Before you call him a man? Yes, n how many seas must a white dove sail Before she sleeps in the sand? Yes, n how many times must the cannon balls fly Before theyre forever banned? The answer, my friend, is blowin in the wind, The answer is blowin in the wind(1).
How many times must a man look up Before he can see the sky? Yes, n how many ears must one man have Before he can hear people cry? Yes, n how many deaths will it take till he knows That too many people have died? The answer, my friend, is blowin in the wind, The answer is blowin in the wind.
How many years can a mountain exist Before its washed to the sea? Yes, n how many years can some people exist Before theyre allowed to be free? Yes, n how many times can a man turn his head, Pretending he just doesnt see? The answer, my friend, is blowin in the wind, The answer is blowin in the wind.
Testo della canzone (Traduzione in italiano)
Traduzione a cura di Ermanno Tassi
Se ne va nel vento
Quante strade deve percorrere un uomo prima di essere chiamato uomo? E quanti mari deve superare una colomba bianca prima che si addormenti sulla spiaggia? E per quanto tempo dovranno volare le palle di cannone prima che vengano bandite per sempre? la risposta, amico mio, se ne va nel vento, la risposta se ne va nel vento
Per quanto tempo un uomo deve guardare in alto prima che riesca a vedere il cielo? E quanti orecchie deve avere un uomo prima che ascolti la gente piangere? E quanti morti ci dovranno essere affinché lui sappia che troppa gente è morta? la risposta, amico mio, se ne va nel vento, la risposta se ne va nel vento
Per quanti anni una montagna può esistere prima che venga spazzata via dal mare? E per quanti anni alcuni possono vivere prima che sia concesso loro di essere liberi E per quanto tempo può un uomo girare la sua testa fingendo di non vedere la risposta, amico mio, se ne va nel vento, la risposta se ne va nel vento.
pubblicati su www.riflessioni.it
Condivido con voi che avete condiviso.
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Giovanni Rossato
- 27/01/2019 11:05:00
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Si, lincivilimento umano è per lo più unapparenza, solo bestie vestite da festa. Grazie per i tuoi versi.
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Maria Musik
- 27/01/2019 09:52:00
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Klara, a che serve un Giorno della Memoria se la Memoria viene rimossa dalle ruspe? Si possono cucire bocche e chiudere gli occhi... ma non a tutti, neanche ai morti. Grazie!
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Salvatore Pizzo
- 25/01/2019 19:36:00
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Metti il dito nella ferita, amica mia. E lo metti con avvedutezza: anche di quei richiedenti asilo non si sa la sistemazione e nemmeno il motivo per una simile brutalità, se non per licapronirsi di una politica che, contando sulla labilità della memoria in quella zona grigia maggioritaria della società, punta ad averne avvallo per ogni genere di schifezza ed orrore... Grazie per questi versi
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Giulia Bellucci
- 25/01/2019 10:53:00
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Buongiorno Klara. Sì infatti avevo immaginato. Concludevo dicendo che forse era stato voluto così e a me piace così. ogni tanto mi diverto anche io a scrivere qualcosa in metrica, ma non è fondamentale nellesprimere ciò che si vuole esprimere e tu lo hai fatto benissimo. Della petizione sapevo già e lavevo anche firmata e condivisa proprio ieri sulla mia pagina fb. Ma non so se qualcuno dei miei amici lha poi firmata, perchè non so quanti sono sensibili a questi argomenti. Come dicevi tu, da una parte celebriamo, dallaltra ignoriamo volutamente ciò che accade oggi...
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Klara Rubino
- 25/01/2019 10:30:00
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Cè una petizione rivolta a Mattarella
https://www.change.org/p/fermiamo-le-deportazioni-ora-quirinale-roberto-fico-giuseppeconteit-pontifex-it-castelnuovodiporto-cara?pt=AVBldGl0aW9uANvW2AAAAAAAXErU8qG30Cs5ZTJkMWEyZQ%3D%3D&source_location=topic_page
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Klara Rubino
- 25/01/2019 10:07:00
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Cara Giulia quel verso è un esempio di integrazione, andrebbe lasciato per questo dovè, col tempo può anche adeguarsi al contesto spontaneamente, tipo così: " di loro tutti ignorano i destini". Care Franca e Giulia, In questa poesia sto parlando di ciò che è iniziato ad accadere tre giorni fa al Centro Accoglienza Richiedenti Asilo ( CARA) di Castelnuovo di Porto, vicino Roma.
Per ragioni di opportunità economica, secondo i rigidi eppur sempre sgangherati conti dello Stato, il ministro ha deciso di chiudere il centro entro il 31/01 corrente anno. Aperto da un decennio, vi lavorano/ avano in 105 della cooperativa auxilium, ospitava 550 richiedenti asilo in attesa di risposta definitiva, offrendo progetti di sana integrazione. Ospitava anche bambini, che andavano a scuola, inseriti nel contesto,da un giorno allaltro, per ordine duna autorità superiore, portati via, non si sa dove; anche un ventenne senegalese, Cissè , che è il bomber della squadra di calcio del paese di Castelnuovo di Porto, un diacono della parrocchia, etc. etc. Ognuno di loro ha una vita, ed è trattato come il manichino di un magazzino da sgomberare. Ciò che inquieta è proprio lassenza di una chiara destinazione. È intollerabile questo, rende oltretutto la decisione presa ingiustificabile, non le si può neanche attribuire una convenienza di natura economica che comunque dovrebbe quanto meno essere mediata con lopportunità circa il rispetto dei diritti. Un esempio di uguaglianza e integrazione sostituito da un esempio di sopraffazione autoritaria nei confronti di una determinata categoria di persone, richiedenti asilo. Bel lavoro!
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Franca Colozzo
- 24/01/2019 20:58:00
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Klara, come recita lultimo verso della mia ultima poesia "Penso a te, padre": ...Esser nazisti oggi suona strano. Eppur ritorna ancora integra l’onta quando si nega anche un tozzo di pane al migrante respinto all’altra sponda.
La storia si ripete malgrado tutti i tentativi delle persone di buona volontà di far riemergere alla memoria la lezione del passato. Questultimo cova sempre dentro di noi, nellegocentrismo insito nelluomo e nellopportunismo del momento. Conviene sempre credere a quei venditori di fumo che adombrano scenari apocalittici anche di fronte a piccoli drappelli di migranti (molti lasciati morire o respinti nei lager della morte, in Libia). Le pecore belanti accondiscendono sempre al condottiero purché siano lasciate pascolare in pace. Occhio non vede, cuore non duole. Ti auguro una buona serata.
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Giulia Bellucci
- 24/01/2019 18:40:00
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Credo che siamo sulla medesima lunghezza d’onda...per quanto concerne il fatto che a volte si fa solo un gran parlare ma poi finisce tutto lì... Scusa per il termine qua e là, mi aveva ingannato il fatto che la seconda strofa non rispetta lo schema incrociato, per questo ho preferito non azzardare. Quel decasillabo tronco potresti modificarlo in endecasillabo usando altre parole, ma forse è stato voluto così ...
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Klara Rubino
- 24/01/2019 17:20:00
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Ciao Giulia sono rime incrociate diverse x ogni strofa di endecasillabi o settenari; eccezione fa il verso "che fin faranno nessun lo sa" sarebbe stato un endecasillabo tronco se avessi lasciato "fine", ma mi è sembrato che così, prova a pronunciarlo più volte di seguito, richiami la sensazione di unonda che prima ti solleva e poi ti rimette dove tha trovato : si chiama Italia forse x quegli immigrati, oltre che essere una frecciatina alla falsità del linguaggio poetico a volte. grazie per il tuo passaggio e sostegno. Un abbraccio.
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Giulia Bellucci
- 24/01/2019 15:25:00
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Fai bene a sottolinearlo Klara. Le celebrazioni devono servire affinché non accadano più eventi simili. Ma intanto c’è qualcuno che fa il cuore duro e continua a ripetere che non si smuove dalla sua posizione. Come si può non indignarsi... Un caro saluto. Ah, ho apprezzato molto le rime qua e là. Poi ho notato che hai utilizzato settenari e endecasillabi. Spero di non sbagliare, perché la mia analisi è stata proprio ‘a occhio’. Comunque sua complimenti.
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