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Commenti al testo di cristina bizzarri
Quando leggo poesie
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Antonio Terracciano
- 08/05/2019 20:18:00
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Credo che anche i pittori non guardino volentieri i quadri dei loro colleghi, che i musicisti ascoltino malvolentieri le musiche degli altri musicisti, ecc. La poesia dovrebbe essere pubblicata soprattutto per essere letta da chi quellarte non possiede, dai lettori comuni o dagli studenti delle scuole. Del resto, quando (raramente, per fortuna) sono costretto a chiamare il mio idraulico per qualche riparazione, lo guardo lavorare con molta ammirazione, lo prendo quasi per un dio, perché non capisco niente di idraulica; ma un altro idraulico...
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Salvatore Pizzo
- 08/05/2019 13:27:00
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Felicissimo di averti interpretata secondo il tuo sentire, mia cara Cristina. E, allo stesso tempo, felice per una certa coincidenza di gusti. Evidentemente, tra schivi della"celebrità" ci si riconosce: anchio mi annoio allinverosimile quando penso a certe pedanterie, a formalismi esasperanti che sfiorano linfantilismo, per piombare nella senilità, pure in giovane età, a certe superficialità mascheranti la noia mortale di conventicole, circoli e premi... Un caro saluto sempre.
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cristina bizzarri
- 08/05/2019 12:48:00
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Jacob: grazie, io volevo semplicemente e banalmente dire che le poesie, dopo un poche le leggo, mi annoiano ... forse per la mia poca frequentazione e scarsa cultura poetica. Personalmente mi piace leggere Leopardi ma anche (pur riconoscendo limmensità - secondo me - di Leopardi) anche poesie di autori sconosciuti o di amici della Recherche. Non sono unintellettuale, sono una che curiosa e spizzica qua e là. Mescolo Bergman che adoro a programmi come "Chi lha visto", Dostoevskij di cui sono una fan, alla "Bella Addormentata nel Bosco" di Walt Disney. Insomma sono, direi, una nazional-popolare! :-) Laura: grazie, credo davvero che quando siamo immersi nella lettura (quando almeno ci riesco) ci amplifichiamo ed espandiamo, quasi quantisticamente (!) nel vissuto dellaltro/a. E Rimbaud mi pare invitasse anche a fare questo, oltre a inventare un mondo nuovo attraverso la parola. Ma molto presto ha voltato le spalle alla letteratura, chissà, forse a modo suo una nuova ricerca, terrena e concreta, della verità. Scusa la banalizzazione!
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Laura Turra
- 08/05/2019 10:53:00
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<<Quando leggo poesie / "moi est un autre" ->> Risonanze “rimbaudiane” in questa tua, Cristina. Come sempre mi sorprendi con i tuoi testi. Un abbraccio e spero di leggerti ancora presto.
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Jacob l.
- 08/05/2019 10:26:00
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Questa poesia ( e la sua risposta al commento ) può essere, a mio avviso, letta in due modi: un larvato disprezzo per la poesia " dilettantesca " che si ammanta di competenza e si esprime nei vari circoli, cenacoli, che si pavoneggia nei " mi piace... bravo ec..". Quasi a sottolineare la differenza con la propria. O anche nella poesia scritta per se stessi e non resa pubblica, o appena appena accennata. Sommessa e schiva di lodi. Privilegio di pochi questo modo di fare poesia. Un saluto J.
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cristina bizzarri
- 08/05/2019 09:50:00
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Ciao Salvatore. Mi annoio e mi illanguidisco dopo un po (poco) che leggo poesie, anche se sono (per me) belle. Mi piace scribacchiarne, mi fa bene, è per me un modo di riempire (di uno dei tanti sensi che gli attribuiamo) il tempo. Tutto qui. Senza piedistalli o pretese di alcunché, solo uno sfogo interiore verso lesterno, un bisogno di esprimersi che ognuno fa a modo suo. Non mi piacciono i cenacoli, le riverenze, le apologie. Né tantomeno i piccoli capannelli di poeti o di loro ammiratori. Li trovo vagamente polverosi e un po caricaturali. Ma trovo bello a volte leggere, ascoltare persone intelligenti e sensibili. Tutto qui. Grazie.
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Salvatore Pizzo
- 07/05/2019 03:09:00
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Bello questo tuo deambulare irrisolta: tra poesia e noia divisa, per mezzo di unironia condivisa... Un caro saluto
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