Dedalus
- 17/03/2020 18:38:00
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Tenera e delicata lirica, quasi introspettiva, che, come un incisione o come un bassorilievo, disegna due momenti diversi, un autunno ormai lontano con il suo mare di foglie ed altri pensieri ignari dellincombere del "nuovo male", ed il momento attuale con una nuova ed oscura visione di un futuro incerto. La poetessa affronta un tema attuale scottante visto sotto diverse angolazioni, un tema instabile per il suo carico enorme di interrogativi cui spesso non ci sono risposte, magmatico per la pericolosità che reca con sè, un tema che ci attraversa con ferite profonde. Ed in mezzo a tutto questo lei, che usa un "Noi" pluralistico, "dentro/a sospirare come avessimo dinanzi/soltanto un orizzonte troppo lontano".
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