Arcangelo Galante
- 01/05/2020 06:23:00
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Ricerca introspettiva e sociale, che vive nelle poetiche impressioni dellautrice, la quale si lascia andare a riflessivi pensieri inerenti l’intera mutazione dell’amata terra, ove, persino il vivere, è stato intensamente trasformato. Tali percezioni su d’un pessimo cambiamento radicale, assolutamente non di utilità e valore per l’essere umano, restano impresse nellanima della poetessa, sino a colmarla di nostalgia e tristezza. Una pubblicazione che regala immagini salienti, se pur malinconiche al lettore, in merito alla questione intavolata. Piaciuta ed apprezzata, cara Rosetta Sacchi!
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Dedalus
- 27/04/2020 22:53:00
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Lirica in cui la poesia riesce ad agire o meglio interagire con la realtà esterna senza varcare, lo spazio magico concesso dalla pagina o dalla scrittura in sè e per sè. Esteriorizzazione come sempre di uno stato danimo, di un momento in cui la poetessa si interroga e volgendosi intorno guarda le cose ed i contorni mettendo il cuore come punto darrivo. E le parole divengono "sbuffi di vaporiera", ed i pensieri "treni deragliati", i sogni "praterie bruciate" con a capitello nella chiusa una considerazione che ha del sublime "Qui alla vita stanno cambiando il nome".
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