Gil
- 10/05/2020 06:41:00
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Lalba e il cielo.; lalba come ricorrenza, ritorno, esecuzione musicale, il cielo la partitura, lidea ispirata, lOltre, lAltrove, il Trascendente, che pure ha bisogno di attorcigloarsi al "minuto concreto", nella doppia lettura di attimo o di "carne", cioè duna stanza oppure dun glicine; eppure lesperienza non si risolve in un sapere assoluto, definitivo, ma si resta al di qua di quella "soglia", si rimane di fronte allInconoscibile, lAltro dentro percorso di conoscibilità, ogni singolo "oggetto" di conoscenza, in quel "(...)non so nulla/se non", epperò accade in questa eccezione, non solo lesperienza del vivere e del conoscere ma, simile al cielo che fa la spola tra la stanza ed il glicine, la Trascendenza come Incarnazione ovvero epifania dellamore è la carne; e qui, come sublime immagine consapevole o ispirata (direi inspirata con unanima immersa, qualora fosse anche inconsapevolmente, in quellAltrove) di questo sfiorarsi dellAlba con lAssoluto la Poetessa ha "veduto" le mani, le mani dellAmato, una giumella di manifestazioni ai sensi, ma anche, ecco perché le mani in immagine, giumella che raccoglie la preghera dellAmore in "esilio", perché ancora distante alba da quel cielo, un esilio confortato solo dai segni, dalla carnalità in cui si può manifestare quel cielo appunto.
Un abbraccio forte
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