Arcangelo Galante
- 16/06/2020 10:38:00
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Una poesia altamente e volutamente introspettiva, in cui la poetessa tenta di comprendere appieno il senso dei propri ricordi, ponendosi domande che, forse, potrebbero non trovare risposta alcuna. È una continua ricerca che porta, inevitabilmente, ad una maturazione personale, ma anche alla conclusione più logica che, non tutto, è evitabile, come lo sbiadirsi di quei stessi ricordi, i quali sono stati capaci di evocare emozioni intense, di un tempo trascorso che però, sembra averli cancellati. D’altronde, la vita, con le sue gioie e le sue difficoltà, è uno degli argomenti che più interessano alle anime sensibili. In effetti, è tutto quello che l’essere umano possiede, nonché la cosa che più conta per ciascun vivente. Della vita dobbiamo trarne il meglio per noi stessi e per gli altri, amandola e rispettandola. Testo che ho assai apprezzato, squisita Dzemile Jusufi. Perciò, sinceramente grazie, per averlo condiviso, in quanto rispecchia anche parte delle mie intime riflessioni.
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