Dedalus
- 07/05/2021 19:22:00
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Dopo aver letto le tante scritture di questa valente e prolifica autrice, leggendone lodierna, mi convinco sempre di più che ormai lei sia giunta ad una maturazione completa, e che nella piena coscienza della propria poetica non viene attratta da usi a volte sconsiderati del linguaggio tendenti a stupire il lettore, ma usa spesso l’interrogazione lapidaria rendendo chiara così la sua volontà di non seguire ciò che per gli altri è norma e convenzionalità e creando parola pura ed immagine intensa "Ora la gioia non è che un lampo/di contro all’oscura immensità". Il suo linguaggio diviene così emblema energetico "Un temporale estivo/un fuoco vacuo" in una fusione tra emotività e simbolismo "Bisogna andare indietro/per il sapore della felicità/al campo di grano mosso dal vento/al prato d’erba" restando così distante da un cosmo offuscato e reso caotico da simulacri dissacrati e da feticci della letteratura impegnata.
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