Dedalus
- 14/05/2021 19:45:00
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"Sono nata a maggio" già dal titolo una premessa, non un virtuosismo semantico-sonoro, ma una realtà che lautrice difende con fierezza, un mondo fatto di sprazzi: detriti o frammenti babelici? No! solamente una serie di scorci di vita messi insieme in una lirica di levatura superiore, non forme parodistiche ma una epistemica ed incontrovertivile realtà sullo sfondo "verde del nudo fianco duna collina". Nella strofa che chiude la lirica tutto, allimprovviso, si ferma "L’aria d’improvviso zittita degli acuti trilli", sodono solo le "quattro sillabe uguali/forse la nenia a me cara d’un cuculo", proprio come un colpo di scena quasi a voler dare un annuncio: é nata. Scrittura dai toni malinconici e nostalgici ma bella quanto mai.
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