Dedalus
- 14/10/2021 23:01:00
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Con la consueta sobrietà narra e descrive senza privarsi di quelle intime considerazioni cui ci ha abituati dicendo "Dovremmo avere desideri grandi/.../dovremmo avere sogni...".quasi come davanti ad una stele lei crea il suo labirinto con segni e significati, ermetica e non, ma sempre avvolta in quel drappo di malinconica tristezza. Le sue forme sono sempre simboliche e larmonia regna sovrana nei suoi versi che a volte, come in questa scrittura, somigliano tanto a soliloqui filosofici sulla vita, come ebbi a dire in altra occasione. Ma nonostante il grigio manto della tristezza che lavvolge nella chiusa riesce a dare un tocco meno grave "nonostante l’amarezza/.../dovremmo ribattezzare.../il dì seguente, col nome di Speranza". Composizione molto bella e significativa.
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