Franca Alaimo
- 21/08/2013 01:42:00
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Sì, tutto vero quello che annota Giuliano sulla passione di Proust per larte e sulla sua capacità di dipingere con le parole ambienti e paesaggi e soprattutto le infinite variazioni che vi apportano le stagioni, la memoria, i ritorni come gli allontanementi, e certo anche i sentimenti e le emozioni che ad essi sono legati e che anchessi variano di volta in volta, poiché il passato muta sempre. Leggendo La recherche di Proust sono sempre rimasta affascinata, forse perché anchio maldestramente disegno e dipingo, da questa sua straordinaria capacità che si esprime sempre perfettamente sia che la descizione sia piena di dettagli, sia che si risolva in pochi tocchi, veloci e dense come pennellate espressioniste. In fin dei conti dentro La recherche cìè tanto materiale che da essa potrebbero essere tratti fuori una serie di libri; perfino uno di botanica, considerando con quale ricchezza cromatica Marce sappia "dipingere" fiori e piante e alberi. Dunque, un grazie a Giuliano che, parlando di Proust, non fa che rafforzare i legami con quanti lo amani, in particolare noi della rivista letteraria La recherche.
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