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al testo di Matteo Cotugno
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L’autunno respira isolassorte di pensieri in spentaccese visioni alla ricerca dei ciliegi della mia vitassente, infrangendo muri di coscienza sopita in diatribe filosofiche dai crogiolanti non senso, che orpellanombre di caducità d’uomo. Si leva altimmenso il sentire echi di stelle planare sulla ratio e attraversare ogni cosa circondabbracci l’io a renderlo infinito infrangendo le regole, a vestirlo di suoni melodiarmonici e puri in frattali di note esperienzestese di te. |
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