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al testo di Pietro Menditto
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La scrittura concorde e consona della domenica – potrebbe essere una bisestile dell’acido febbraio – descrive uno dei modi della Bestia. Poni sia il riposo e la testa sua che lenta gira a servire l’occhio cui segue il danno. Tiene le cose già atterrate, atterrite in dominio, in un cortile in ombra si fa vento, vortica la carta straccia, tallona e sgherro spintona qualche incartapecorita foglia di gerani sotto un muro, con quella larga coda, agile e pesante stecca sulla tesa pelle dell’orbe tamburo, lei molto eccelle. Fuori, nella gloria del sole, la stessa fa danzare chiome sonore, rulla alberi alle radici, genuflette, fa serva una rosa. Noi la rinominiamo mistici diversa cosa. |
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