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al testo di Antonio Braile
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Come un'annoiata in un bosco losco di montagna l'aria che mi stritola dentro agisce angosciata L'eroe di un tempo sgretola il suo ego come un fulmine disgiunto in un universo parallelo e macabro e soffice in cui miseri amici e compagni di merenda sfogano la loro voglia nel manicheo momento dispersivo e fulgido di una creola soglia La storia volle ripetersi involontariamente fra persone fragili e anziane cortigiane di un tempo ormai andato e che mai più ritornerà L'eroe è tra di loro e parla colloquiando con gente assurda passata di li per un passato di alcool e porchetta e liti da osteria da dove il marciume fuoriesce dall'immondizia quotidiana e viscida di un grembo morbido fluente e inguardabile per una lurida ecografiaMai avrei pensato al mio sangue gelido e annodato in una pompa nuova ma malsana accerchiata Il mio essere morto è il mio essere vivo misero miserevole misericordioso Zeppo di pensieri zoppo muscolare irato intasato infessato da fumo alcool e Mc.... che bello che fu! che bella la Mc! che bella la Davidoff! che bella la vodka! E con la Redbull? Spettacolo E fuori da qui? |
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