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al testo proposto da Loredana Savelli
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Smarrita, tra viali
che non cercano un mare genovese, con te stessa ti apparti in un chiaroscuro di carruggi. Pochi sguardi, e il mio ti insegue fra malfamati e miraggi africani, piccola che trasfiguri stanze in sfondi di viaggi, che cambi mediocrità in malinconia. Ora c'è tutto un castello da fare, un divano in vantaggio sul poco spazio e nessuno mai che viene e lo porta via. Io ti ascolto, chiedo quale turbine ti ha lasciata divisa. Valicherai queste sedute, in mare non saremo barche ma un'onda sola, armonia tornata ignara delle parole. Me lo ripeto; e se il vento se stanotte il vento è presente più di noi c'è un muro d'archi, affondato nella terra ai margini di Pavia; ricordi? con te mi sono promesso d'oltrepassarlo, se anche questo è viaggio. (tratta da "Per ogni frazione", Campanotto 2010) (vedi sito http://ellisse.altervista.org/index.php?/archives/542-Davide-Castiglione-Per-ogni-frazione.html) |
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