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al testo di Antonio Braile
8 marzo dall’Agenda Redentrice 2011
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Spero che tu possa rimediare aiproblemi di elettronica Non importa quanto tempo serva Io sonoansioso di aspettarti Dimmi quel che pensi della gente Dellagente come me Sono solo un solo ragazzaccioinnamorato di chissachi Quante le allusioni alle speranze Allesperanze di una vita Quante descrizioni irragionabiliillogiche e inutili Quanto perbenismo mal pensato limitato in una goccia di narcotichevicissitudini rinchiuse in una scatola
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Franca Alaimo
- 29/02/2012 14:12:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
A quale "tu" Antonio rivolge i suoi versi? Me lo chiedo e non ho trovato risposto. I versi ricordano in chiave moderna la scrittura dei "poeti maledetti" e, prima di loro, quella degli scapigliati, anchessi dediti alle vie artificiali della felicità. Le parole si ripetono, si abbracciano, qualcuna viene per la prima volta battezzata, la punteggiatura ha una giustificazione diversa: questo "disordine" rende lo stato danimo interiore, e, perciò, è letterariamente utile.
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leonora.lusin
- 29/02/2012 12:34:00
[ leggi altri commenti di leonora.lusin » ]
Questo testo ha il particolare colore che solo le invettive adolescienziali possiedono. Un saluto.
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