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al testo di Pietro Menditto
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Il desiderio genera metamorfosi trasforma spietato uomini e cose. Adesso sono un cane smagrito che annusa avido l’aria come un poeta smarrito il refolo suo d’infinito. Che ci faccio in mezzo a queste rose che la mia zampa non può cogliere per comporne una assortita collana alla tua assenza, divertita sovrana? Quando troveranno la mia carcassa chi crederà che un tempo vi batteva un cuore che suonava la grancassa di un impossibile amore? Il tempo come sempre aggiusterà tutte le cose. Farà crescere cespugli di fresche e aulenti rose, plasmerà alla vanità un nuovo percussivo cuore, per l’oscuro naufragio di un altro dannato, irrevocabile amore. |
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