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Scrivi un commento al testo di Simonetta Sambiase
Il cordone dell’abbandonata

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Eppure sono annimillenni

che vibra il bianco nel cielo

nessuna ha imparato a cavarne dell'aria 

sono prigioni 

i colori spettrali di un unico azzurro

senza neppure violacee passioni, solo una gabbia

in cui catturarsi per essere amati da basilischi di sperma

che godono liberi la loro pelle di filo e barba.


E tu donnaiolo, davvero sei poco poroso?

Il semplice noi si ottiene dal breve spiegare

toccavi e guardavi 

nei miei occhi palude

la testa era calva con un'unica treccia

avrei dovuto portare un fermaglio e chiuderti dentro

crearti gemello senza corpo né gambe.


Ancora sei bello e io, scandaglio il mio doppio

la disputa s'interrompe eri tu che scindevi

che buffo - diplopico il nome  - alteravi la visione

aspettando di morirmi per lesa dedizione.

Allora ero un buco? 

andavo sversata non solo linciata

lasciata deserta di posti comuni e mogli inquietanti

la dea rugata per troppo nitore. 


Di tutte le dee morte davanti ai plotoni

ti chiedo di ricordarmi come quella dei gatti

credo fosse egiziana, dal corpo sinuoso

un poema in un plico da perdere subito

prima che il mio nome passineltempo mediocre

fra il nulla che ero e l'eterno che avevo.


 Meth Sambiase - 19/03/2012 22:15:00 [ leggi altri commenti di Meth Sambiase » ]

grazie a tutti, grazie.

 Carla de Falco - 13/03/2012 16:58:00 [ leggi altri commenti di Carla de Falco » ]

aspettando di morirmi per lesa dedizione.

geniale ironia disperante.

 Teresa - 13/03/2012 12:35:00 [ leggi altri commenti di Teresa » ]

tremendamente bella.

 Loredana Savelli - 12/03/2012 21:39:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Volevo dire CIAO Meth!!!!

 Loredana Savelli - 12/03/2012 21:38:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Accuse pesanti pronunciate con una lingua musicalissima e tagliente:
"prima che il mio nome passi nel tempo mediocre
fra il nulla che ero e l’eterno che avevo".
Bene hai fatto a sottolineare l’identià personale e femminile, a spiegare le ragioni del "noi" verso cui, sarà banale, le donne sono più portate.
Ma ho come la sensazione di una disillusione ostinata da parte dell’io che parla. E la parola resta l’ultima spiaggia.

(Lettura di una pessimista?)

Caio Meth

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