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al testo di Gian Franco Galasso
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IL GIULLARE Un antico simbolo sorride dietro la maschera, scende le scale in silenzio, mentre fluttua senza sosta impalpabile demiurgo portando il vaso prezioso e inosservato all’oblìo della vuota mente. Il seno acerbo e bagnato dal turgido e dolce sapore del peccato, attira il signore dell’oscuro altro mondo. La Regina delle messi si appresta all’ipnotico rito, Proserpina incanta la morte e così piange la mia anima lungo la sua discesa dal tempo ormai scandita. Nulla sfugge all’eterna legge che nella solitudine del distacco muove i primi passi di un bimbo dorato. La ruota circonda ogni cosa, l’arcano scopre le sue carte, tra i simboli perduti di antiche civiltà. 01/02/2012 |
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