Scrivi un commento
al testo di Redazione LaRecherche.it
un demonio, quel Proust!
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
[Recensione di Gennaro Oliviero, Presidente dell’Associazione Amici di Proust] In occasione del centenario della morte di Marcel Proust (18 novembre 1922 - 18 novembre 2022) Non si può che apprezzare la dichiarazione di umiltà che leggiamo nell’Introduzione di È un demonio, quel Proust! Siamo dinanzi a uno scrittore che parla onestamente dei propri debiti verso l’esegesi proustiana e al contempo si impegna in un lavoro biografico che non cede mai all’approssimazione; è impossibile leggere distrattamente le pagine di questo saggio, scritte con una chiarezza esemplare e piene di vitalità e brio. Certo, la cornucopia della straordinaria personalità di Proust è qui riempita esattamente alla metà, perché il saggio prende in considerazione i primi 25 anni della vita dello scrittore; ma è innegabile che il nettare che “l’ape bottinatrice” riversò nell’immensa arnia della Recherche venne accumulato prima della decisione di darsi anima e corpo al suo capolavoro. Il libro compendia ciò che di rilevante è occorso nella vita del giovane Proust, le componenti che hanno formato la sua personalità complessa e affascinante. Ne risulta un individuo proteiforme, che da un lato è come un libro aperto, dove tutti possono gettare lo sguardo e comprendere ciò che vi è contenuto; dall’altro, una personalità strana, complessa e per certi versi inafferrabile. Il perché di questo sdoppiamento è iscritto nello spasmodico desiderio di Proust di essere amato, e nella conseguente esternazione dei suoi sentimenti in modo esagerato, sdolcinato, persino fastidioso. Ma il giovane Marcel si rivela una creatura straordinaria anche quando supera i limiti; l’amico e scrittore Fernand Gregh descrive perfettamente il motivo per cui i suoi eccessi gli venivano perdonati: «Non è soltanto questione di bellezza, di gentilezza, di spirito o di intelligenza: è tutto questo nello stesso tempo, cosa che lo rende mille volte più degno di essere amato che non le sue più geniali adulazioni».
|
|
|