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Parigi

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Non tornerò sul metrò di Parigi

dove vidi morire una poesia.

Era nata da uno sguardo di

Montmartre, sotto un cappello

sgualcito dal freddo blu,

simile a un dipinto surreale,

a una figura senza presenza.

Rime sorte fra tetti sovversivi

polvere del sangue

violenza per teste coronate.

Nessuno urlò più motti

inneggianti libertà,

chiusi nelle ruote di

una moderna stazione

bianca.

Il poema sfiorì, s'allontanò

seguendo un guizzo

di pieghe su porte scorrevoli,

scivolando su un bavero

logoro.

Fu verso vanificato

astratto rapito dalla

carnagione di una

tela cubista e l'invito

d'una spinetta antica

e stonata.

 

 

[ Poesia tratta da Insoliti sguardi, Edilet ]


 Loredana Savelli - 03/09/2012 20:47:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Non mi sono sfuggiti, non credo sia un caso, i colori della bandiera francese evocati dal freddo "blu", dal "sangue" e dalla stazione "bianca". O è una mia forzatura?

 Loredana Savelli - 03/09/2012 20:22:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Interessante questo poetico reportage, in cui le tinte emotive personali si mescolano con i simboli della Parigi nell’immaginario collettivo.
La poesia che muore significa forse che gli echi di un passato glorioso si sono irreparabilmente contaminati con la modernità, e spesso le diverse anime della città non riescono a dialogare. Io l’ho letta come uno sguardo acuto sull’attualità di molte realtà anche a noi più vicine, ma non mi pare che ci sia rimpianto o giudizio.

Molto apprezzata.

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