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al testo di Cristina Filippi
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La mascella marcata,il viso un po’ arcigno
Le spalle quadrate,il fisico imponente Quegli occhi scuri ma sereni Forte uomo che sdegni i pensieri più oscuri Il bel corpo robusto temprato dal duro lavoro Un’anima pura come l’alba appena accesa Ma triste per le sventure sofferte Anima prigioniera delle proprie inibizioni Sei una dolce creatura rassegnata alla vita Ma rifioriranno i tuoi sogni Luce dei miei occhi Cuore del mio cuore Sei un fiore appena sbocciato Su di uno stelo senza vita Ho spasimato per te Ti ho gravato del mio martirio Ora invoco Madre Natura Che a lui vada la vita e tutti i piaceri che vorrà concedergli Perche tu sia quell’Uno felice che io non fui Questa sola speranza mi addolcirà lo strazio Del niente che ho avuto e del tutto insignificante che è stato Sarà un dolce conforto rivivere in lui la felicità desiderata Perché il suo ESSERE speciale merita il meglio! |
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