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Claudio Baglioni si appresta ad entrare nel novero dei poeti

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CLAUDIO BAGLIONI SI APPRESTA AD ENTRARE NEL NOVERO DEI POETI (LAUREATI)

 

A fine luglio di quest’anno sono incappato sul Blog di Claudio Baglioni dove ho trovato dei versi scritti dal cantautore romano

 http://www.doremifasol.org/news/2015/07/30/nota-di-claudio-baglioni-del-29072015/

 

Il mare dovrebbe educare al silenzio.
Ha suoni meravigliosi e sensibili.
Soffi tenui e sfumature così sinuose.
Scrosci potenti e rapidi scatti.
Scoppi improvvisi e laceranti sirene.
Mille voci stupende
che non puoi che ascoltare
restando a bocca aperta
e senza parole da dire.
Si potrebbe vietare perciò di parlare,
di alzare troppo i toni e il volume,
di fare rumore.
Proibire il chiasso e il casino.
Magari non a tutte le ore.
Ma almeno all’alba e al tramonto.
Quando raccogli il cuore
come una conchiglia spiaggiata
e ti raccogli anche tu
mentre senti, muto e rapito
chissà dove e per dove,
la musica più vera del mondo.

 

A quel punto, apprezzando il cantautore, nonché anche molti testi, non tutti ma buona parte, ma sempre nell’ambito della musica leggera, e avendo notato come i suoi fans gridassero alla “poesia” che andava elargendo il loro beniamino, mi sono sentito di scrivere un commento a questo testo, tra l’altro riproposto anche su Facebook, dove dicevo tra l’altro:

 

A Claudio Baglioni

Caro Claudio,

 ti apprezzo molto come musicista e anche come cantautore. Ma la poesia è qualcosa di diverso. Forse tu dirai che questa è solo una nota. Come negli ultimi tempi ne stai scrivendo molte. Ma il fatto di averla scritta in versi può ingenerare qualche confusione in chi ti legge. Tanto è che molti commentano con: ”poeta!”.

La poesia è veramente qualcosa di diverso. E tu lo sai sicuramente.

 E allora, non confondere le acque e di’ a tutti noi che questa non è poesia, perché la poesia sta altrove.

 La poesia, qualcuno dirà, che cosa è la poesia? Sicuramente la poesia può essere declinata in molti modi, ma certamente non con quel tipo di scrittura. E ora su due piedi mi verrebbe da dire che la poesia è quel momento in cui la parola è travolta dallo stupore di un istante in cui il significante è scavalcato dall’allusione del significato, come quei “pontili deserti che scavalcano le ondate” che tu hai ripreso e attualizzato molto bene in musica da uno dei maggiori poeti del Novecento: Mario Luzi.

 Un caro saluto montesacrino, anzi scritto proprio vicino alla tua via Suvereto.

 Maurizio Soldini

 

Evidentemente il caro Claudio Baglioni, ma soprattutto il suo staff, si è ben guardato dal prendere in considerazione la mia nota ai suoi “versi” e proprio oggi trovo scritto che il 5 novembre 2015 uscirà un libro di poesie, probabilmente intitolato “Inter nos”, edito nientemeno che da Bompiani.

 

Ecco la fonte:

 http://www.doremifasol.org/news/2015/10/19/claudio-baglioni-dalla-musica-alle-parole/

 

Claudio Baglioni – dalla musica alle parole

Articolo di Flavia Tartaglia

 

http://www.artementenotizie.it/claudio-baglioni-dalla-musica-alle-parole-da-capitani-coraggiosi-ad-inter-nos/

 

L’autrice dell’articolo scrive: “Si tratta di una raccolta di tutti gli ‘status’ pubblicati dall’artista sul suo social network da cinque anni a questa parte. Cinque anni di post, con i quali Baglioni comunica la sua visione elegante e profonda delle cose e dunque risultano ‘status poetici’, sia per la genialità di cui sono frutto sia visivamente in quanto scritti come fossero dei versi, condivisi con il popolo dei social, che, proprio come le sue canzoni, offrono tutti i modi per rispecchiarsi e far riflettere sul mondo di ‘fuori’ e sul mondo di ‘dentro’. Perché quella di Baglioni da sempre è una ‘voce interiore’, sebbene sia esternata attraverso mezzi di comunicazione come la musica o, in questo caso, semplicemente le parole”.

Insomma Claudio Baglioni ha scritto comunque un libro di poesie dacché “comunica la sua visione elegante e profonda delle cose e dunque risultano ‘status poetici’, sia per la genialità di cui sono frutto sia visivamente in quanto scritti come fossero dei versi”.

Altro cantante – poeta. Altra operazione editorial-commerciale fatta da una casa editrice di tutto rispetto in un momento in cui si parla tanto di crisi della poesia e di grandi editori che hanno deciso di chiudere alla poesia e ai poeti, alla poesia vera e ai poeti veri.

Lascio a chi legge le considerazioni del caso che sono facili ad appalesarsi.

 Franca Alaimo - 24/10/2015 01:50:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Condivido pienamente le tue osservazioni, Maurizio. Si capisce benissimo che si tratta di un’operazione economica che farà guadagnare alla Bompiani un bel mucchio di euro, se è vero che tutte gli ammiratori di Baglioni si precipiteranno a comprare il libro delle sue "poesie" (?!). E’ accaduto già altre volte: non mi stupisco (solo le cose belle mi stupiscono) e, invece, mi sdegno? Mi scoraggio? Mi avvilisco? Ci rido su? Che ne dici?
C’è pure da dire che su molti siti si leggono poesie anche peggiori di questa di Baglioni. Però, quando lo scrivo, sono spesso molto criticata, perché vengo accusata di essere antidemocratica.
Ora, se proprio debbo esprimere la mia opinione, non c’è niente di più antidemocratico della poesia: tutti possono (e perfino debbono, se così piace loro) scrivere versi (cioè frasi con tanti a capo), però i poeti sono pochi. Adesso so che sarò subissata dai fischi...già mi sembra di sentirli...

 Maria Musik - 23/10/2015 17:58:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Personalmente, benché abbia ballato il mio primo lento "su" una sua canzone, non sono mai stata una fan di Baglioni come cantautore, pur nel riconoscere che alcuni suoi brani li trovai godibili.
Non sono totalmente in accordo con l’esclusione tout court dell’intera categoria dall’ambito poetico perchè alcuni hanno scritto testi che risentono della "macerazione" di cui parla Nastasi e che mantengono una valenza poetica anche se privati della base musicale: sono, infatti, più declamati che cantati.
Ma questa particolare operazione è assolutamente anti-poetica.
Un verso (se proprio tale dobbiamo definirlo) per tutti:
"che non puoi che ascoltare"
per dirla in gergo giovanilista... "ma anche NO!!!"

 leopoldo attolico - 20/10/2015 14:16:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

Condivisibile perché onesta la nota di Maurizio Soldini ; onesta nel commentare un’operazione commerciale / speculativa esperita - non da ora - con personaggi dell’audience promossi a creativi della letteratura . Operazioni goffe , che possono funzionare a livello nazional popolare solo con i poeti della domenica .

 Eugenio Nastasi - 19/10/2015 20:46:00 [ leggi altri commenti di Eugenio Nastasi » ]

Caro Maurizio sono pienamente in accordo con te, e la mia reticenza nei confronti di Baglioni poeta si allarga anche nei confronti di De Andrè o di Lauzi o di De Gregori o Dalla che pure ho amato e amo tantissimo ma proprio perchè "cantautori"; che dire allora di Brassens o dell’americano, straordinario Leonard Coen? La scelta del doppio canale cioè parole in musica è come levare alle parole la loro suadenza di lettura o di ascolto parlato perchè la musica già mette "altro" di suo, che non può essere se non una spampella in aiuto alla "cantabile" comunicazione della parola.
Poesia è altro, in soldoni di macerazione e di sovrasensi che, per loro necessità di pronuncia, sono un veicolo a sè stante, amico semmai del silenzio di sottofondo.
Un caro saluto e complimenti per la provocazione.

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