Vedere dal cono d'ombra che la luce fende planando in curva chiara - brusii in lungo sciame evaporare e sulle strade lentamente dileguare.
Seminare nel centro di raggiera soffioni di parole - possibilità satellitare - in cerchio frantumato roteare. Congiungere inaspettata inarcatura delle mani - accomodando il senso - nonostante imperfetto compimento combaciare.
Riflettere su inclinati piani ancora e ancora e ancora - come aprire o schiudere o accennare segreti ormai svelati e in segni cesellare .
Illimitare in statue incompletezza - pietà - ellisse rampicante dalla mano al grembo al volto - voler illuminare.
Impossibile - sebbene da due distinti fuochi stessa distanza in ogni punto misurata - l'unito separare.
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Cristina Bizzarri
- 02/11/2012 07:18:00
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Che bello Amina! Grazie, un bacio. (dimentico quasi sempre quello che scrivo, e il tuo commento è dolce come una carezza). CIAO!!!
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Amina Narimi
- 02/11/2012 01:30:00
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Un otto sdraiato Allinfinito,bellissima La lepre delle mie Ganzole è proprio così che fa,quando corre e poi si ferma,e poi ancora riprende smisurata Serena ti sia la notte Cristina
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Alessandro Mariani
- 29/07/2012 15:45:00
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Non so esprimere meglio lammirazione per te di chi ha scritto i bei commenti prima. Voglio solo soffermarmi un attimo sui titoli delle tue poesie, che rappresentano davvero qualcosa di interessante. A parte il fatto che sono un verso a se stante, sono stupito del tuo uso Dantesco del titolo, oppure simile ad un sonetto di Petrarca - quando invece la poesia si compone di ben altro. E distrarre lattenzione è un ottimo modo per incitare il lettore alla curiosità e al piacere della lettura. Titoli che poi riproponi e sviluppo nellarco della poesia. Un caro saluto e Buona Domenica.
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cristina bizzarri
- 27/07/2012 14:01:00
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Ho letto con molto interesse e piacere quello che qui hai scritto, Giovanni Ivano, e trovo di grande spessore le parole del filosofo cattolico - di un cattolicessimo appunto "cosmico" - (e, mi pare ma non ne sono sicura, anche scienziato), Teilhard de Chardin. Inoltre il tuo discorso sulla nostra tradizione culturale è secondo me obiettivo. Ti ringrazio, le tue parole mi possano essere di insegnamento! Un caro saluto.
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Giovanni Ivano SapienzaG
- 27/07/2012 10:55:00
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In my modest opinion,lacrime e sangue,se davvero ci sono, non si inseriscono a mo di ingrediente,ma semmai scaturiscono o rimangono implicitamente sottostanti alla trama del testo,specie quando abbiamo a che fare con una contemplazione di tipo cosmico. La nostra tradizione culturale ci ha inculcato con il melodramma e il crepuscolarismo lidea di poesia come confessionalismo,ribellismo sentimentale esaltato e immaturo,coscienza, più che altro esibita,per esigenze di "genere", della marginalità e del dolore. Non dico che questi elementi non abbiano diritto di cittadinanza nella buona poesia,ma penso che difficilmente troveremo nella nostra tradizione italiota limpide riflessioni(e inequivocabili)come quelle del francese Teilhard de Chardin: "Senso delluniverso,senso del Tutto:di fronte alla Natura,in presenza della Bellezza,della Musica,ci coglie la nostalgia,-lattesa e il sentimento di una grande Presenza",facendo consistere" la nota essenziale della Poesia pura" nella"Risonanza al Tutto",la cui "vibrazione fondamentale"possiamo cogliere,con orecchio esperto,nel fondo o nel culmine di ogni grande emozione. I "lessemi" e il do di petto non centrano:si tratta,per apprezzare i pur difficili testi di Cristina,ritornando al caso specifico,di volerci porre nella giusta predisposizione,intellettuale,ma anche sentimentale,certo,per cogliere le armoniche di quel particolare timbro,le nuances misteriose di quelle suggestive visioni.
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cristina bizzarri
- 27/07/2012 00:23:00
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No, era piuttosto nostalgia di Kloros la mia ... un voler giocare con un testo, anche se non solo superficialmente. Lungi da me darti del maestro, so quanto lo troveresti ridicolo questo lessema!(o perbacco) :))
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Giovanni Baldaccini
- 27/07/2012 00:09:00
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Cristina, tesoro mio, io non so insegnare niente a nessuno. Credo solo che nel tuo testo - che ho definito molto bello - andrebbe inserita una lacrima e una goccia di sangue, perché senza quelli il processo creativo non è completo. Almeno questo è quello che penso io e, credimi, vale 1. Sei bravissima, anche se non lo sai. Ciao
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cristina bizzarri
- 27/07/2012 00:02:00
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Sono daccordo con te Giovanni, non ha coinvolto molto neppure me, rileggendola. Anche se lidea mi era piaciuta molto, ed è quella che tu dici, fondamentalmente. Andrebbe riscritta ma non saprei come. Mi puoi aiutare se vuoi, anzi sarebbe interessante una tua riscrittura, non che io mi ponga come modello, ma come apprendista! (adesso va di moda "stagiaire", anche se qui sarebbe uno stage virtuale!) Ciao e grazie. :-)
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Giovanni Baldaccini
- 26/07/2012 23:53:00
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Ciao Cristina. Lho letta due volte e, senza affidarmi agli altri commenti, che non ho guardato, propongo il risultato delle mie letture. A me sembra tu abbia espresso in questi versi il formarsi del processo creativo che faticosamente si fa strada con la luce di cui dispone tra opposti a volte contrastanti a volte convergenti. E comunque li raduna. Questa la mia impressione "tecnica". Quanto alla poetica - per quello che vale il mio pensiero in materia - questo testo mi è sembrato come sempre unespressione elegante, ma non coinvolgente. Daltra parte, quando tentiamo di "spiegare" qualche cosa succede sempre così. In ogni caso una bellissima riflessione. Buona notte
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cristina bizzarri
- 26/07/2012 23:33:00
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Sì li hai colti e anche completati. E venuto fuori scrivendo il senso, da unidea iniziale si è ampliato, anche se frammentario e incerto! Grazie della tua lettura.
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Giovanni Ivano Sapienza
- 26/07/2012 23:09:00
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Il fuoco della visione che unisce i punti distanti,quello del tempo fisico che li disunisce,il fuoco dellanima che paradossalmente li riunifica portandoli in alto,nel contempo vicini e distanti.La pietà e la visione. Spero di avere colto almeno alcuni elementi fondamentali di questa tua affascinante meditazione cosmica.
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cristina bizzarri
- 26/07/2012 20:10:00
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Silvia: ho cercato di dar corpo a un pensare poetico, indefinibile, in fondo infinito, come tu ben dici. Loredana: linfinito vorrebbe proprio dare una sensazione di sospensione! Forse troppo ...pasticciata!:)) Alessandra, Carla: ho cercato una concatenazione di senso anche aiutandomi con la scrittura. Mi sono basata sulla figura dellellisse. Anche simbolicamente. Ho pensato allincompiutezza di una scultura di Michelangelo (sacrilega!!!) e al suo movimento verso lalto. Ho cercato allinizio e alla fine di richiamare lidea dellellisse. E del paradosso dellunione di ciò che è lontano. Conclusione: in questa officina non si può fare niente senza essere sgamati ...;) Grazie a tutte dellattenzione al mio esercizio di scrittura.
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Carla de Falco
- 26/07/2012 19:53:00
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Mi associo ad Alessandra nel dirti che la tua poesia è anche formalmente bella. ed interessantissimo lo stile.
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Alessandra Ponticelli Conti
- 26/07/2012 18:53:00
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Cristina, la poesia è davvero molto bella. Sul piano formale ho trovato davvero interessante lutilizzo dell infinito allinizio e alla fine di ogni strofa; e non è un caso che solo lultima cominci con " impossibile". Il vedere, il seminare, il congiungere si tramutano in riflettere e illimitare come se il tentativo di dare un ordine al cosmo produca, in maniera esponenziale leffetto contrario. Tutto si dilata, si ingigantisce, si dilegua e ritorna riflesso su piani inclinati, aprendosi, schiudendosi. I brusii, i segreti, le emozioni lontane e vicine si amalgamano ed è impossibile separare ciò che ormai fa parte di noi e costituisce la nostra identità. Congratulandomi per la bellezza di questi tuoi versi, mi auguro di avere compreso almeno in parte ciò che hai voluto trasmettere scrivendoli. Un saluto affettuoso Alesssandra
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Silvia De Angelis
- 26/07/2012 17:05:00
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Unessenza infinita, difficile da scindere, anche se intravista da sezioni diverse, per la sua intensità.... Raffinatissimi versi come sempre e stile inconfondibile Buona serata a te
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Loredana Savelli
- 26/07/2012 15:32:00
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Che belli questi infiniti che sospendono il tempo e fanno fluttuare lo spazio. Come sempre, vedi "troppo" : )) Ciao Cristina.
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