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al testo di cristina bizzarri
Fiore di rovina
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Fiore di rovina spunta su crepe d' anima, beve curvatura d'astri quando la notte tace e tace il mondo. Sugge da luna il nome suo segreto e lo sussurra al ragno mentre di pietra in pietra tesse un'altra storia e apre un varco. Irradia via trionfale per ciclopi, imperatori, incappucciati santi. Scivolano tenendosi per mano lungo il muro come penitenti finché fessura d'alba cieca non ne inghiotte la memoria. Supina nella resa del mattino solo per poco mi respira dentro il suo mantra ancora, il suo colore. Per poco ancora ne trattengo il senso, o catturo amore. Sono rovina, coppa di terra, utero del fiore.
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Cristiana Fischer
- 04/12/2012 17:51:00
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"Per poco ancora ne trattengo il senso,/o catturo amore. Sono rovina" sei in un tempo tra e tra, imperfette, indecidibili essenze
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Teresa Milioto
- 04/12/2012 16:06:00
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perfetta... si, perfetta. ciao Cris
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Ferdinando Battaglia
- 04/12/2012 14:05:00
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Invero, con il rischio di autoproiezioni, tutto sembra ricondurre, ed è questa la sua fascinazione linguistica, alleros. Ma se ho "tradito" ti chiedo scusa e comunque rimane una bellissima poesia.
Ciao Cristina
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Cristina Bizzarri
- 04/12/2012 00:29:00
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Uhuh amici cari, mi avete incoronata! Felice davvero che vi sia piaciuta. Grazie, siete entrambi generosi e gentili. E mi sento minima al vostro confronto, ma già è dire troppo. Domenico è vero: fiore di rovina va meglio, anche se intendevo mostrare il passaggio di significato dalle rovine di pietra a quella di carne, che poi sarei io ... :-))
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Emilio Capaccio
- 04/12/2012
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Un incanto di poesia, Cristina, un vero capolavoro come dice Domenico.
Un abbraccio.
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Domenico Morana
- 03/12/2012 23:53:00
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Questo è un capolavoro, Alma. Ma come la mettiamo col titolo? Fiore di rovina o fiore di rovine (come nel primo verso)? Su questo dilemma rischio di non prender sonno, stanotte.
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