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al testo di Giulia Archer
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Questo abisso di silenzio (perchè non c’è parola urlo per dire l’assenza di chi è morto) circonda foreste campi e cieli d’ incomprensibile bellezza nella neve. Ma è la presenza assoluta di questa tua assenza che scava l’ abisso di silenzio e riempie il cerchio del mio essere qui e ora e senza scampo a contemplare un mucchietto di cenere e a dire : « non sei tu non sei tu, tu sei ».
Passi se lo deve da me questo calice del ricordo assordante dell’ultimo sospiro e del dubbio che anche il tuo sonno sia dolore ! Passi quest’attimo terrifico di colpa di averti supplicata di morire !
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