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al testo proposto da Amina Narimi
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Lo seguo, lo precedo nella voce perché ho, come il fumo spopolato, vocazione di acquerello. Raccontami come sono lì le cose di consumo: libri, rose, tintinnii di rondini. A parte tutto questo gli domando dei manghi geologici che lo bordeggiano di polpa, e di un nuovo fiume, senza guardarlo, con popoli di suono e longitudine di Arcangelo. Dimmi anche qualcosa del piccolo litorale dove recentemente il giorno, come un celeste animale bifronte, si accampò in due acquari e si colmò di pesci. O se lo ricevettero unanimi gli alberi come quando elessero la prima allodola dell'anno e il giorno della fioritura. Riassumimi ora che tremo benignamente dietro una rondine, ora che mi propongono pubblicamente per nudo di farfalla e sto come le rose disordinando l'aria. (testo tradotto per la prima volta in Italia nel numero di gennaio 2009 di Sagarana)
[ Tratta dal libro curato e tradotto da Tomaso Pieragnolo, “Questo è il bosco” di Eunice Odio edito dalla casa editrice Via del Vento di Pistoia ] |
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