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al testo proposto da Amina Narimi
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Insinuarsi
E, forse, la vittoria vera su tempo e gravità: passare senza lasciare tracce, senza proiettare ombra
sui muri... Forse – con la rinuncia prendere? Cancellarsi da ogni specchio? Come Lermontov al Caucaso, insinuarsi senza turbare le montagne.
E, forse, unico diletto: con le dita di Bach sfiorare l’organo senza turbare l’eco. Disfarsi senza lasciare cenere
per l’urna. Forse – con il raggiro prendere? Da tutti gli orizzonti uscire? Nel tempo come nell’oceano insinuarsi – senza allarmare le onde...
Marina Cvetaeva
(da Dopo la Russia, 1928,traduzione di Serena Vitale)
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