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La mia valigia blu

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L'ho amata con dolce dannazione la mia valigia blu
riempita della malia della pervinca
delle floride ciocche dell'acacia
come una fiamma nel sole di gennaio
in un gioco d'amore e di bisbigli
ho accarezzato i sogni che portava dentro
il suo cuore umido di brina
fremendo di piacere all'armonia delle sue storie antiche
delle sue sirene d'acqua ammantellate di turchese
sono stata donna nella debordante lentezza dell'attesa
con lei accanto
deliziosa con unghie rosa e gonne a pieghe
tra l'infinito e il mare
ho ascoltato i canti degli usignoli ciechi
l'alba di un crepuscolo dolente
il sapore del gelsomino in boccio
perdendomi in spiagge rosse di stanchi pescherecci
nei seni di mare che si insinuavano cortesi nel mio cuore

in una veglia d'onde e di gomene.
E solo bianche ali di gabbiano sulla torre saracena
il manto della luna in un disegno d'ossidiana
il vento col suo spirito guerriero
che sposava torri arabe
riflesse nella bellezza di un cielo a tarda sera.
La mia valigia blu che racchiudeva tutto l’infinito.

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