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al testo proposto da Carla de Falco
La mia valigia blu
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L'ho amata con dolce dannazione la mia valigia blu riempita della malia della pervinca delle floride ciocche dell'acacia come una fiamma nel sole di gennaio in un gioco d'amore e di bisbigli ho accarezzato i sogni che portava dentro il suo cuore umido di brina fremendo di piacere all'armonia delle sue storie antiche delle sue sirene d'acqua ammantellate di turchese sono stata donna nella debordante lentezza dell'attesa con lei accanto deliziosa con unghie rosa e gonne a pieghe tra l'infinito e il mare ho ascoltato i canti degli usignoli ciechi l'alba di un crepuscolo dolente il sapore del gelsomino in boccio perdendomi in spiagge rosse di stanchi pescherecci nei seni di mare che si insinuavano cortesi nel mio cuore
in una veglia d'onde e di gomene. E solo bianche ali di gabbiano sulla torre saracena il manto della luna in un disegno d'ossidiana il vento col suo spirito guerriero che sposava torri arabe riflesse nella bellezza di un cielo a tarda sera. La mia valigia blu che racchiudeva tutto l’infinito.