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al testo di Fausto Torre
lago di pasqua
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che sia applaudita con mani grosse l'acqua del seno prossimo alla secca dacché giace come un documento di rito nel suo caso certificato santa coppa
che sia allo scopo di scuoterla dal suo meraviglioso autocompiacimento: deponente di vivere – accesa e massima, oscillerà di gioia [che è g di succhiare]
intanto che ci va leggero il serale, cattura tutto ciò che è fornito di illuminazione
ferme le mani! Mozart - Requiem in D minor, K. 626 [complete]
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Cristina Bizzarri
- 29/03/2013 11:57:00
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Grazie della tua spiegazione e delle indicazioni per un approccio più "istintuale" e diretto alla lettura! Avevo bisogno di orientarmici meglio.
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Fausto Torre
- 29/03/2013 11:06:00
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sì. Loredana, infatti dicevo - più che. Perciò le cose non devono escludersi. E aggiungo: a me, ad esempio, non piace leggere versi, o coppie o triplette di versi, nei quali troverò solo accozzaglie di nomi e cose che non restituiranno immagini o sensazioni o sensi. Preferisco invece le associazioni, qualcosa di compiuto già in uno o due versi, anche se apparentemente lontanissime: amo apparentarle, avvicinarle o condurle alle estremità di qualcosa. Sì, larte è comunicazione che, sempre secondo il mio gusto, non deve procedere sulla strada del razionalismo e del cognitivismo ad oltranza. O finisco per diventare ennesima mente infelice. Auguri a te, Loredana. Con un sorriso.
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Loredana Savelli
- 29/03/2013 10:53:00
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Ciao Fausto, credo che tu abbia completamente ragione, ma forse le cose non si escludono. La "comprensione", sia pure non integrale (ciò è impossibile anche per lautore), è in grado di favorire la percezione e la com-mozione. Restano intatte certamente le evocazioni e le sensazioni di colore e timbro. Un po come ascoltare una sinfonia, orientandosi, a tratti, tra i temi, le modulazioni, la struttura complessiva. O sarà il nostro inguaribile razionalismo? Un caro saluto e auguri!
(p.s. Non mi intendo propriamente di poesia, cerco di imparare qualcosa)
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Fausto Torre
- 29/03/2013 10:27:00
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Loredana, colgo io loccasione dalle tue parole per dire che, nella mia umillima considerazione sulla poesia, credo essa debba trasmettere più che un discorso (discorso) ben compiuto e preciso, una sensazione, un sentimento, un colore, un timbro, infine una porta che apre su noi. Infatti sono convinto che, per quanto chiari ed esplicativi possano essere i nostri testi tutti e noi convinti, non potremo mai assicurarli a una universale e corretta esaustiva esegesi. A volte neppure alle facoltà dellautore stesso. Grazie infinite per la tua costante partecipazione.
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Loredana Savelli
- 29/03/2013 10:11:00
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Con questa spiegazione, colgo. Molto bella.
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Fausto Torre
- 29/03/2013 10:02:00
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Applaudire senza veramente sapere, ma cogliendo le illuminazioni di quel suo seno ormai prossimo alla fine è proprio del mistero della Passione. Dico perciò che hai colto quanto basta. Ti regalo qualcuno dei pensieri che hanno prodotto questo testo: lacqua è quella del costato del Cristo. Il lago fermo, requiescebat, è il lago presso il quale vivo. Quel meraviglioso compiacimento è la gratuità del dono. Il serale è un vento leggero che si alza sul lago alla sera. Infine: sei gentile, così ti do un altro indizio: non sforzarti di individuare metafore et similia nel mio linguaggio. Piuttosto oggetti semplici connotati e connotativi. Grazie assai per questo tuo generoso intervento f
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Cristina Bizzarri
- 29/03/2013 09:03:00
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"il serale": una rappresentazione a un "serale " del Requiem? Un testo interessante e oscuro, che personalmente mi affascina come poetico enigma da risolvere. Ci leggo un omaggio alla genialità di Mozart in questa sua ultima e controversa composizione. Applaudire senza veramente sapere, ma cogliendo le illuminazioni di quel suo seno ormai prossimo alla fine è grossolano? Allora, pur restando nei limiti del "ciò che si dice", accogliere in silenzio, senza banalizzare, la grandezza di questopera della fine, con il mistero che in parte la circonda. Spero di aver colto almeno in parte il senso di questo riddle poetico, mi è piaciuto almeno provarci!
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ferdinando giordano
- 28/03/2013 19:26:00
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Più coerente della lancia. Come costato, come vieni da lassù, nevvero? Ti dissi del pensiero dacqua e sale che sempre ti dovrò portare? Sii lieto a lungo.
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