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al testo di Salvatore Armando Santoro
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IN RISPOSTA AD ENRICO ROSSI (Presidente Regione Toscana) – BLOG DEL 10.5.2017
Sono stato a Firenze nel 1961 alla scuola sindacale della Cisl in Via della Piazzola. Allora si respirava un'altra aria in città. E sindaco di Firenze era Giorgio La Pira, mistico quanto vi pare ma sensibile ai problemi della gente che lavorava. Forse c'era tanto massimalismo ed anche tanta faziosità ma c'era fermento vero con gruppi di discussione popolare ad ogni angolo delle strade, soprattutto sotto i portici di Piazza della Repubblica. Ora i tempi sono cambiati anche perché politica e sindacato non hanno affrontato il problema (che Landini oggi vede in maniera giusta e che io avevo cominciato a denunciare nel 1990 tra l'indifferenza generale) della caduta delle frontiere e della globalizzazione. Ci si è persi dietro l'aspetto di politica generale e si è persa la visione d'insieme della tutela delle classi più indifese. Ed i risultati sono quelli di oggi con degli esponenti del PD che eliminano gli ultimi diritti dei lavoratori (art. 18 dello Statuto) e poi vedo una fila di persone (che io definisco imbecilli) che addirittura pagano per andare a votare chi quei diritti ha cancellato. A meno che a votare non siano stati altri ceti ed allora ci rido sopra come fa Travaglio nel suo “Fatto Quotidiano”, che è uno dei pochissimi quotidiani che ancora riesce a denunciare le magagne dei nuovi nocchieri del nostro paese. Ma sicuramente immagino che Gramsci e Berlinguer (ma anche il compianto Aldo Moro) si stiano rivoltando nella tomba dove tranquillamente riposano. |
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