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al testo di Angelo Ricotta
Il Papa non ha sempre ragione
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Il Papa ha ragione sull'economia e sul lavoro. L'economia deve essere etica. Le persone non devono essere sfruttate. Tutti devono avere la possibilità di lavorare. I vecchi non devono essere costretti a rimanere al lavoro fino a tarda età anche se non è automatico che andando via prima sarebbero sostituiti dai giovani. Per quel che ne so io in molte amministrazioni i pensionati non sono stati sostituiti. Per questo occorre una specifica progettazione politica. Il Papa ha torto sui migranti. L'invito ad accogliere tutti è insensato, ci sta costando troppo in termini economici, di impegno di uomini, mezzi e strutture e sta devastando il nostro tessuto sociale. Tutto ciò mentre i nostri, non solo giovani, sono costretti ad emigrare a centinaia di migliaia (ma diverranno milioni se continua questo andazzo). Se questa non è sostituzione di un popolo! Continuate pure politici, intellettuali, giornalisti ad avvilupparvi nei vostri sofismi, nei distinguo insignificanti se non falsi, trascinando perciò l'Italia nel baratro. Questo però, infine, inghiottirà anche voi.
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Angelo Ricotta
- 07/07/2017 22:11:00
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Caro Lig E. Norant ciascuno ha la sua verità maturata sulla base di esperienze e riflessioni personali . Pertanto è logico che si possa considerare una convinzione diversa un errore. Se cè però un dogmatico questo è proprio il Papa perché la sua è la Verità, ovvero linterpretazione autentica del pensiero di Dio, e come tale assoluta, immutabile. La mia invece è una verità umana che poggia solo sulla mia ragione e si può modificare nel tempo a seconda dellevoluzione degli eventi. Comunque rimango nella mia convinzione che laccoglienza illimitata è distruttiva non solo per la nostra società ma per la stessa Chiesa Cattolica. Lidea di Fusaro non è originale. Molti sostengono da decenni questa tesi. Io stesso vi ho pensato molte volte nel corso degli anni. Che le multinazionali possano ottenere dei vantaggi immediati dalle migrazioni di massa è verosimile ma non ho dati di prima mano in merito. Invece sono convinto che a lungo termine questo fenomeno sarà deleterio anche per i loro interessi. Per ora siamo circa 7,5 miliardi di persone la maggior parte delle quali vive nellindigenza. I più indigenti sono proprio quelli che si riproducono di più. Se non si riesce a limitare laumento di popolazione questa esaurirà le risorse del pianeta. Se dovesse vincere il progetto, portato avanti da taluni incluso il Papa, di rimescolare tutte queste persone si produrrebbero società molto più povere con enormi conflitti sociali che potranno sfociare in rivoluzioni e molte più guerre (magari sui generis) di quante ce ne siano ora.
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Lig E. Norant
- 05/07/2017 09:43:00
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Il Papa in questo caso non ha torto, poiché risponde ad un preciso appello che la visione cristiana della vita rivolge al credente. Quindi, affermare e difendere un principio in coerenza con il proprio pensiero scaturito da una fede religiosa non può essere definito un errore, se ne può non condividere il contenuto, contrapporvisi, ma definirlo un errore significa postulare in modo assiomatico la detenzione della verità. Altro tema è la possibilità di scegliere come gestire un fenomeno che, appunto perché tale, non scaturisce da una "sorgente artificiale", ma è una convergenza di "affluenze fattoriali", cui ben poco si potrà opporre di limitante nel breve termine a meno che non si pensi a muovere guerra contro i barconi della disperazione, opzione sempre tecnicamente forse possibile ma disumanizzante. Daltronde, un altro Papa, Wojtyla, disse bene quando affermò: " Non ci potrà essere pace senza giustizia" e creso intendesse anche la giustizia sociale, quella che non costringe una persona - al migrante va restituito lo status di persona, poi semmai di migrante - a lasciare le proprie radici, naturali, affettive e culturali, non solo quando deve fuggire dalla guerra o dalla persecuzione, ma peggio ancora se dalla fame. Infine, credo abbia ragione il giovane filosofo Fusaro, il quale afferma che questa migrazione di massa corrisponde alla visione capitalistica delleconomia, è una colonizzazione al contrario ad opera del Capitale, che avrà così forza-lavoro a basso costo se immigrata, deprezzata se autoctona.
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