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al testo di Amina Narimi
Non fuggire alla porta degli dei
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A livello dell’umanità non ti fermare
Afferra il tallone debole del fratello
L’uomo dalla terra rossa ha il piede gonfio
E tutta la città diviene sterile
Alla porta delle anche non ti fermare
alla ferita, al calcio lotta ! –Cambia il nome
Uomo- la vocazione che guarisce-
Va a dormire e sogna. Tra l’essere e l’avere
si sale attorno al tempio le curve concave
della colonna sacra che dai lombi ebbe suo Figlio
Non fuggire alla porta degli dei. Teniamoci
alle clavicole, tralcio tenerissimo prima del cielo
di conoscenza A superare insieme questa porta
-piaga più dolorosa sulla spalla
Dura cervice all’uomo del silenzio, l’ultima vertebra
del limite, dell’Atlantico incollato al dorso
Porta dentro tutto dall’inciampo
Il peccato dalla ferita al piede,
tra Babele e Pentecoste le tonsille.
E oltre ancora…c’è il Sublime
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Amina Narimi
- 04/06/2013 01:49:00
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Un cammino dal piede gonfio al cielo..da quell’Edipo che non è arrivato oltre rendendo sterile la città;lungo Giacobbe che dentro l’utero strinse il tallone di Esaù, l’uomo rosso della Terra; salire verso l’anca, la porta degli uomini Giacobbe fu colpito dall’angelo alla porta delle anche, delle procreazione .Andò a dormire, sognò una scala. Il momento della scelta, del dubbio, della lotta della crescita. Dio poi cambiò il suo nome in Israele. Mosè dai "lombi" ebbe sue figlio. L’albero cresce sino alla porta degli dei, le clavicole, le chiavi che ci aprono alla testa del cielo. Ercole si fermò, la sua forza non fu sufficiente a superare "da solo" le Colonne, le Cles- le clavicole- Virgilio cedette il posto di guida a Beatrice alla Porta del silenzio..Atlante- la cervice- Sì Cristina siamo un albero che cresce, affaticati dai nostri anelli che segnano le ossa del percorso; ma di tutto quel bagaglio abbiamo bisogno,ogni giorno di farnedi conto; un atto di forza, di volontà non incurvarsi nelle cose minute come nelle grandi, accogliere, affidarsi. Grazie Cristina sei sempre Oltre..Sempre
Grazie Loredana con affetto e grazie Maria, le tue parole mi hanno accompagnato oggi con emozione. Grazie Cristiana perché sappiamo che quel corpo è una geografia che batte il tempo. Grazie a te, Ferdinando che così spesso hai le clavicole vicine tanto da sfiorarle
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Loredana Savelli
- 03/06/2013 18:11:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Anche io sono rapita dalla rapidità e dalla pregnanza delle immagini, anche se non tutto interpreto. Ciao Amina!
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Cristiana Fischer
- 03/06/2013 17:03:00
[ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]
nel corpo è iscritto il senso e il tempo
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Maura Potì
- 03/06/2013 15:40:00
[ leggi altri commenti di Maura Potì » ]
"Teniamoci alle clavicole, tralcio tenerissimo prima del cielo di conoscenza"...amo la tua voce, amo la tua poesia, Amina
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Ferdinando Battaglia
- 03/06/2013 14:12:00
[ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]
"Io ti leggo e, ogni volta, mi meraviglio": Se Cristina lo permette prenderei anchio queste sue parole, come nagistrale aforisma per commentare, nel modo più degno, quanto fino ad oggi ci hai donato.
Ciao, Amina.
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Cristina Bizzarri
- 03/06/2013 12:19:00
[ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]
Cara Amina, davanti a una visione non ci sono strumenti interpretativi. Forse non ci sono mai davvero, se non intorbidati dalla nostra personale visione, dal nostro sentire, qualsiasi struttura noi erigiamo a modello di riferimento. Me lo dico per mettere le mani avanti, perché nella tua "allucinazione cosciente" io "vedo" lUomo Albero della Vita, e il suo Corpo una Scala verso il Divino. In questo percorso cè una Coscienza che si illumina progressivamente, come la salita-discesa Ida-Pingala, come i chakra. Ma sono parole che banalizzano e falsificano. Rischiano la visione preconfezionata e, al limite, consumistica. Io ti leggo e, ogni volta, mi meraviglio.
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