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al testo di Amina Narimi
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Marca nello sguardo il limite che ci fa chiari da parte a parte ogni volta per bere Qualcosa in più che guardarsi intorno Un passo in più.
Si alimentava fresco come una cripta il fluttuare della devozione curvando il capo l’atmosfera a respirare di sofferenze antichissime contraccambiando il volto una figura sola. Qualcosa di centrale mandata dalla natura in tocco lieve contro la luce – sostanza A dorso bianco – ne usciva improvvisa, per poca vita,segreta nella veglia lucida tornava in silenzio vedente
di lana dai riflessi viola –in prova d’esistenza- sostiene il mio pensiero -Dura così poco la tua Assenza- come mantra ti ripeto ostinato loop di sete mi divori Mi guarisce.
di paura Innamorata davanti alla montagna: -“Rimani col sole alle spalle a soffiare”- Angelo provvisorio che muove la mano che chiamo magia Nascosta fusione fin sulla lingua cura il fruscio -bevanda pura- sulla carta a dargli forma il viaggio arriverebbe in cima Come fosse un contatto che muti, se ogni voce parla, ci rende gonfi di gioia Oltre ogni cosa veduta
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