Scrivi un commento
al testo proposto da Loredana Savelli
Gli infimi crepuscoli
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
a Conchita Rafael Morales
Amo le cose che consumate brillano come se i crepuscoli fossero fermi in esse ardendo per sempre.
I bordi delle sedie raffinati dalla devozione chiara delle dita. I bicchieri trasparenti per servire sorgenti distanti. I selciati sottomessi all’ombra. Le vesti sfilate dall’aria.
Amo la loro affaticata servitù di diamante appagato, la sommessa passione dei loro silenzi.
Amo la loro anima d’autunno che fu alta e condivise gli occhi del miracolo.
Il loro modo di darci l’oblio, senza pianto né violenza, come una saggia prossimità che splende, come la mano dell’amore senza nessuno.
Amo i libri vecchi manipolati dalla luce, i ciottoli che stanno nella mano dove ardono paesaggi lontanissimi.
Perché va verso l’addio la loro lenta musica, si abbracciano all’ombra senza gemere, silenziose come il fuoco dimenticato delle lampade che restano sole al giungere dell’alba.
(da Herencia del otoño, 1980 - Traduzione di Tomaso Pieragnolo, vedi http://cantosirene.blogspot.it/2013/06/le-cose-consumate.html)
|
Emilio Capaccio
- 17/07/2013 14:11:00
[ leggi altri commenti di Emilio Capaccio » ]
E una splendida poesia perché in essa ritroviamo il valore delle cose "consumate" che ci parlano di storie vissute, ma anche di pacatezza e accettazione del tempo che scorre, dalle quali noi dobbiamo attingere la nostra saggezza e la nostra consapevolezza.
La traduzione è senzaltro di buona qualità. Il ringraziamento a Loredana per la proposta, invece, è immenso.
Ciao Dolce.
|
|
|